Jean-Pierre Martin e Laurence D’Hondt pubblicano un libro intitolato “Allah non ha niente a che fare nella mia classe”, un’opera che dà voce agli insegnanti sul posto che l’islamismo può occupare nella loro scuola. A causa delle minacce, la Fnac di Woluwe-Saint-Lambert ha deciso di annullare un incontro con gli autori attorno al libro.
In reazione all’annullamento dell’incontro alla Fnac, Jean-Pierre Martin, coautore del libro, si è detto rattristato dalla decisione, ma la considera giustificata: “Un sabato con i bambini, un giorno in cui avrebbe dovuto esserci San Nicola, non potevamo correre rischi”. L’autore non ha ricevuto minacce personali, i fatti sono avvenuti alla Fnac di Woluwe-Saint-Lambert, dove i giovani hanno sfidato i dipendenti, chiedendo l’annullamento dell’incontro.
Jean-Pierre Martin si rammarica di non aver potuto incontrare questi giovani: “Mi sarebbe piaciuto discutere con loro per spiegare loro che il mio libro è benevolo e che non è un’opera contro una religione”.
La speranza del dibattito
Per scrivere questo libro, gli autori hanno incontrato una sessantina di professori e condotto lunghe interviste sul posto che il fondamentalismo religioso può aver preso nella loro vita professionale quotidiana. Nei giorni scorsi molti professori hanno contattato gli autori per incoraggiarli nel loro approccio.
“La scuola è un bersaglio di questo tipo di movimento”ci racconta Jean-Pierre Martin. Il libro era originariamente destinato agli insegnanti, ma data la sua risonanza, gli autori sperano che possa servire come base per un dibattito più ampio. “Spero ora che il libro tocchi la società e i politici e susciti una reazione”condivide Jean-Pierre Martin.
“Allah non c’entra niente nella mia classe” è il titolo dell’opera, che ha una doppia origine. Questa è una frase detta nel film sulla radicalizzazione nelle scuole diretto da Jawad Rhalib, “Amal – A Free Spirit”. Questo film ha ispirato e incoraggiato gli autori nel loro approccio. Ma è anche una frase che gli autori hanno sentito durante le interviste ai professori: “Quattro insegnanti, che non si erano mai incontrati e che non si erano mai consultati, ci hanno detto questa stessa frase. Ci ha colpito”dice Jean-Pierre Martin.
Testimonianze anonime
Tutti gli insegnanti intervistati per il libro hanno chiesto che la loro testimonianza fosse anonima. Diverse testimonianze non sono state pubblicate nel libro e sono servite come base di riflessione per gli autori.
La metà degli insegnanti incontrati da Laurence D’Hondt e Jean-Pierre Martin sono di fede musulmana. Questo punto era estremamente importante per gli autori. “Non c’è una grande differenza tra le testimonianze degli insegnanti musulmani e quelli non lo sono, le preoccupazioni sono le stesse”spiega l’autore.
Gli autori stanno organizzando un prossimo incontro presso la libreria Filigranes. Jean-Pierre Martin è felice di poter incontrare i lettori e discutere del suo libro, anche con persone che nutrono riserve al riguardo: “Spero di incontrare e discutere con le persone sul mio libro.” L’autore aggiunge: “Non dobbiamo lasciare che gli estremi, soprattutto l’estrema destra, prendano il sopravvento su questa questione. Questa è una questione profondamente democratica”. Jean-Pierre Martin ritiene inoltre che ogni cittadino belga debba potersi emancipare dal peso del comunitarismo.