COgni settimana, la giornalista Catherine Fruchon-Toussaint presenta il programma su RFI Letteratura senza confiniche ci permette di viaggiare per il mondo attraverso la grazia dei libri. Fine conoscitrice delle lettere e in particolare della narrativa poliziesca, che ama, intervistatrice sagace, lettrice eccezionale, mette in luce le parti inesplorate di un pianeta tanto affascinante quanto bistrattato, attraente quanto danneggiato, attraverso una grande narrativa e voci che portarli.
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Le leggendarie edizioni di Le Masque gli hanno affidato le redini della loro nuova collezione, “Le Tour du monde en thrillers”, che esplora il mondo in dodici titoli, da Londra di Ruth Rendell al Giappone di Charles Haquet, da La Réunion di Sonia Cadet a Pechino. di Charlotte Cahné, attraverso l'Iraq di Agatha Christie. “Scoprire l'altro lato della cartolina” è l'ambizione di questa bellissima collezione di libri tascabili, che mette in risalto titoli ingiustamente dimenticati della spettacolare collezione di Le Masque. Il preferito di Catherine Fruchon-Toussaint? Li ama tutti, ovviamente, ma li consiglia Chewing-gum e spaghetti di Charles Exbrayat, pubblicato nel 1960, tanto divertente quanto accattivante, che svela il ventre molle dell'era mussoliniana. Buon viaggio!
Il punto: qual è lo scopo di questa collezione?
Catherine Fruchon-Toussaint:“Il giro del mondo in thriller” mira ad aprire tutti gli orizzonti, geografici e letterari. Anche se sono tutti romanzi polizieschi, i libri sono sociali, oscuri, dicono molto sui paesi in cui sono ambientati. Volevamo rappresentare tutti i continenti e tutti i generi: ci sono romanzi umoristici, come Gomma da masticare e spaghetti di Charles Exbrayat, ambientato a Verona, più politico, tipo Blues di Pechino di Charlotte Cahné, ambientato in Cina, che evoca la politica del figlio unico e le sue conseguenze, anche più festose, come Il blues di Miss Gibson di Linda Barnes, accampati a Boston.
È attraverso le sue profondità, i suoi crimini, le sue disfunzioni che comprendiamo una società.
L'idea è quella di infiltrarsi in un paese attraverso un romanzo poliziesco, perché sappiamo benissimo che dobbiamo conoscere l'altro lato della cartolina. È attraverso le sue profondità, i suoi crimini, le sue disfunzioni che comprendiamo una società.
Come hai fatto la tua scelta?
Mi sono immerso nel catalogo di Masque, ricco di più di 3.000 titoli. Ho voluto individuare testi oggi meno conosciuti, ma la cui qualità letteraria e rilevanza in termini geopolitici restano essenziali. Troviamo lì alcune pepite un po’ dimenticate: sto pensando a Boy Dakardi Laurence Gavron, ambientato in Senegal. All’epoca in cui scriveva, nel 2008, erano pochissimi i romanzi polizieschi ambientati nel continente africano. Da allora si è assistito a un nuovo movimento emergente molto produttivo. Il suo romanzo resta fondamentale.
Cosa ci dicono oggi questi thriller?
Molte cose! Anche quelli che non sono stati scritti decenni fa, tipo Incontro a Baghdaddi Agatha Christie, che potrebbe sembrare un po' “fuori moda” e non è il più conosciuto dei suoi testi. Ci racconta dell’Iraq del secondo dopoguerra e ci dice molto sulla geopolitica della regione. Le tensioni tra paesi, l'importanza dello spionaggio, sempre sotterraneo: anche oggi, questo testo è attuale. Dovresti anche leggere L'occhio di Darumadi Charles Haquet, un romanzo storico dell'era Meiji, che racconta la fine dei samurai e dice molto sulla costruzione della società giapponese così com'è oggi.
La letteratura ci permette di non essere un “turista basico”
Se non prendiamo il ponte della letteratura per immergerci negli strati sotterranei e meno visibili di un paese, quel paese lo perdiamo. La letteratura ci permette di non essere un “turista elementare” e, se non conosciamo il paese, di volerci andare.
Da dove cominciare?
Li amo tutti. Forse Gomma da masticare e spaghettidi Charles Exbrayat, pubblicato nel 1960. È un autore chiave della raccolta Masque, da cui ero passato. Avevo completamente oscurato entrambi i file vis comica da questa penna, e sotto la copertura di una lite tra un commissario Romeo, tipicamente italiano, tipicamente veronese, con un poliziotto americano, la sua finissima analisi del periodo della Seconda Guerra Mondiale, del fascismo. Chi ha fatto cosa sotto Mussolini? Lo trovo affascinante. Questo libro mi piace perché è leggero, divertente, ben scritto, con un argomento profondo.
Da scoprire
Canguro del giorno
Risposta
Dove ci porterai la prossima volta?
Nel catalogo di Masque ho individuato un centinaio di titoli, ambientati tra Finlandia e Canada, di autori che hanno urgente bisogno di essere riscoperti!