Philippe Forest, Anne Serre, Cormac McCarthy… la nostra selezione della settimana

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Una discussione immaginaria tra Winston Churchill e un pittore, i misteri dell'ultimo manoscritto di un vecchio scrittore, un uomo alle prese con i suoi demoni… I nostri suggerimenti per i libri da infilare nelle vostre tasche questa settimana.

Illustrazione Telerama

Pubblicato l'8 novembre 2024 alle 10:56

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“Resto il re dei miei dolori”, di Philippe Forest

“Tutte le storie del mondo giacciono a terra. Non sono proprietà di nessuno. Chiunque può prenderlo come vuole. Fa quello che vuole con esso. Senza dover rendere conto a nessuno. Altrimenti a se stesso. » , scrive Philippe Forest alle soglie di Rimango il re dei miei dolori. Winston Churchill è uno dei due attori principali. Chi gli risponde è un pittore, Graham Sutherland (1903-1980), ufficialmente incaricato nel 1954 di dipingere il ritratto del Primo Ministro, ormai indebolito e malato – il dipinto gli dovrà essere consegnato in autunno, in pompa magna. , durante una cerimonia organizzata per il suo ottantesimo compleanno. Ispirato forse da Rubens e dal Barocco, certamente da Shakespeare, dai suoi spettri e dai suoi incantesimi, Philippe Forest dà al dialogo dei due uomini la forma di uno spettacolo teatrale. Una tragedia in quattro atti tra i quali interviene, Prologo o Interludio, un coro tragico in sé. — Na.C.

Ed. Folio, € 8,30.

“Cavalcando da solo”, di Kathryn Scanlan

Le frasi minimaliste e rapide di Kathryn Scanlan – con la loro asciutta precisione meravigliosamente trasmessa dalla bella traduzione di Laetitia Devaux – sono come le pennellate di un pittore iperrealista: compongono un dipinto ipnotico che destabilizza le più incrollabili certezze sulla distanza tra la realtà e la sua rappresentazione. Deve apparire, in un dialogo, nel mezzo della narrazione di Pedala da solo, il nome di battesimo della sua eroina, Sonia, tanto da far venire in mente che questa non è una testimonianza, un racconto autobiografico e documentario, ma un romanzo. Il romanzo di Sonia, dunque, si nutre delle interviste che la scrittrice americana ha condotto a questa donna, ormai sessantenne, appassionata di cavalli e che ad essi ha dedicato la sua vita. — Na.C.

Ed. 10-18, €8,00.

“La nostra cara vecchia autrice”, di Anne Serre

“Senza crudeltà non c’è scrittore. La crudeltà è la nostra prima virtù”, sognante penso che sia molto strano “cara vecchia autrice”, che Anne Serre ha scelto come eroina del suo ultimo romanzo, folle, inclassificabile e diabolicamente realizzato almeno quanto i suoi quindici precedenti. Possano i lettori ragionevoli rinunciare a questa storia folle, dove i personaggi incrociano incessantemente i loro autori e gli autori dei loro autori, dove il narratore sfugge al suo tradizionale ruolo di osservatore e regista della trama per unirsi a loro senza complessi e mescolare i propri desideri con i loro. .. Una storia tanto pirandelliana quanto kafkiana, sotto gli auspici di Hölderlin ed Ezra Pound, con un gusto di umorismo assurdo pieno di un brio aristocratico alla Raymond Roussel. – F.P

Ed. Foglio, € 7,80.

“Il passeggero”, di Cormac McCarthy

“Il mondo deve essere composto almeno per metà dall’oscurità” dice uno dei personaggi Passeggeri, romanzo testamentario di Cormac McCarthy. L'oscurità è ampiamente discussa in Il passeggero. Ci sono quelli in cui vive giorno per giorno Robert Western, il personaggio centrale del libro, subacqueo nelle acque opache vicino a New Orleans. “Ho sognato che stavi rilassandoti con le tue scarpe zavorrate sul fondo dell'oceano. Cercare Dio sa cosa nell'oscurità di questi abissi batipelagici […] Nel mio sogno avevo l'impressione che tu avessi scoperto l'ingresso dell'inferno, disse un giorno uno dei suoi amici a Robert, alludendo meno al suo lavoro di subacqueo di salvataggio che all'oscurità interiore in cui vive da recluso, piangendo sua sorella Alicia, morta dieci anni prima. — Na.C.

Ed. Punti, € 10,80.

“Come se fossimo fantasmi”, di Philip Gray

In Come se fossimo fantasmi, di Philip Gray (per il quale questo è il primo romanzo a suo nome, anche se ne ha pubblicati diversi sotto vari pseudonimi), il lettore segue la giovane inglese Amy Vaneck, partita nel 1919 per indagare sul fronte della Somme per capire cosa sia successo al suo compagno scomparso. All’indomani della Prima Guerra Mondiale, in mezzo a paesaggi sfigurati e tormentati dalla morte, la giovane donna – la cui determinazione ricorda Mathilde diUna lunga domenica di fidanzamento, di Sébastien Japrisot (1991) – scoprirà presto che non tutti i cadaveri sono necessariamente collegati al combattimento… Non sorprende che le guerre mondiali siano un altro tema favorito del romanzo poliziesco storico inglese. Il genere poliziesco gioca quindi sul paradosso tra un'era di caos e la ricerca della verità da parte del detective. —YL-S.

Ed. 10-18, €9,60.

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