Il successo del trompe-l’oeil dei libri fotografici

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Uno stand di libri fotografici alla fiera Paris Photo, al Grand Palais, 6 novembre 2024. ALFONSO JIMENEZ/SHUTTERSTOCK/SIPA

Per il suo ritorno al Grand Palais, la fiera Paris Photo, l'evento mondiale dell'immagine fissa, che durerà fino a domenica 10 novembre, ha steso il tappeto rosso per gli editori di libri di fotografia: ce ne sono 45, contro 35 pollici 2023, a testimonianza del successo del genere. “Alcuni visitatori sono lì solo per quello, conferma il regista, Florence Bourgeois. Più di 400 autori vengono a firmare il loro lavoro. » Quest'anno ci sono anche i libri antichi: nello stand di Alain Sinibaldi, il mitico libro (1931) del modernista Moï Ver (1904-1995) è proposto a 30.000 euro. Sulle rive della Senna, la chiatta fiera Polycopies accoglie, dal canto suo, 90 editori di libri fotografici provenienti da tutto il mondo, e ha invitato a parlare dei suoi lavori il fotografo Bernard Plossu, lui che ne ha pubblicati… 300. “Ogni anno rifiutiamo gli editori”testimonia uno degli organizzatori, Sebastian Hau, che offre stand giornalieri anche per le case più piccole.

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Il settore è in forte espansione. Solo in Francia vengono pubblicati ogni anno più di 200 libri fotografici. Nel 2021, la rivista Recensione del fotolibro stima in 500 il numero degli editori specializzati nel mondo. Nessuna fiera o grande festival fotografico ha ormai il suo settore editoriale, per non parlare degli eventi specializzati. “Negli ultimi anni si è assistito ad una legittimazione del libro fotografico come strumento di espressione artistica, sia nelle istituzioni che tra i collezionisti”, spiega Clément Chéroux, direttore della Fondazione Henri Cartier-Bresson, che organizza ogni mese una “foliazione” pubblica in cui un autore contemporaneo viene a presentare il suo libro.

“Tra i fotografi è diventato importante quanto l’esposizione, ha detto, e alcuni, come Cristina de Middel, divennero noti attraverso i loro libri. » Per lo storico è la tecnologia digitale a cambiare la situazione. “È diventato possibile progettare un libro con un software, stamparlo in piccole tirature, venderlo online, farlo conoscere sui social network… Di conseguenza, il numero degli editori è aumentato enormemente. Per non parlare dell’autopubblicazione. »

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Allo stesso tempo, l'aspetto dei libri è cambiato, con pubblicazioni dalle forme più originali e sperimentali, con modelli elaborati da grafici sempre più creativi. “Oggi non siamo più nel bel libro, il “coffee table book”, lo testimonia Fabienne Pavia, direttrice delle edizioni Le Bec en l'air, di Marsiglia, che pubblicano una decina di libri all'anno. È diventato un genere editoriale a sé stante e un oggetto creativo, che crea una narrazione a partire dalle immagini. »

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