la ragazza che si gettò nel Tevere

la ragazza che si gettò nel Tevere
la ragazza che si gettò nel Tevere
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CRITICA – Una storia straziante che descrive la situazione delle donne nell'Italia del dopoguerra.

Due foto in bianco e nero. Uno sul matrimonio, l'altro sull'identità. Un bottino esiguo per avviare un'indagine. Ma è già tutto, ed è anche tanto perché queste due immagini offrono a Maria Grazia Calandrone due punti di riferimento. Perché, sulla cinquantina, la giornalista, scrittrice e poetessa italiana, seguì le orme di Lucia Galante, figlia di Amelia e Luigi Galante, una coppia di contadini poveri in “la campagna disordinata” da Palata, in Abruzzo. Quarta figlia, Lucia”fu espulsa dal corpo di sua madre alle ore 1,05 di domenica 16 febbraio 1936 (…) nella fase di luna calante sotto la luce bianca e primitiva di Sirio..

Ovviamente i suoi genitori avrebbero preferito che questo”piccolo bambino con i capelli arruffati o maschio. Ma Lucia è “solo” una ragazzina. Non è la cosa più piacevole dell’Italia rurale prebellica. Amarlo, voler studiare lì o provare ad assaporare il respiro di libertà che comincia a risvegliarsi…

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