“Una tomba per due”. Di Ron Rash. Tradotto dall'americano da Isabelle Reinharez. Gallimard. 300 pagine. €20.
A Blowing Rock, nella Carolina del Nord, la segheria e il negozio di alimentari, insieme ai generosi ettari di terreno, assicurarono la prosperità della famiglia Hampton. Unico figlio sopravvissuto dopo due sorelle stroncate in giovane età, Jacob è destinato ad avere successo non appena sposerà colei che gli era stata promessa dai tempi del liceo. Tuttavia, il destino sognato dai suoi genitori viene invertito quando Jacob sposa segretamente Naomi, la sua amante fresca, semplice e poco alfabetizzata. Da bambino aveva già deluso Cora, sua madre, che tollerava la sua amicizia fraterna con Blackburn Gant, un ragazzino indebolito dalla poliomielite, divenuto il becchino di Blowing Rock. Ma questo affronto all'autorità materna ha poco peso rispetto alla cattiva alleanza stabilita con Naomi, una squattrinata del Tennessee. Appena sposato, immediatamente diseredato e mobilitato, Jacob parte per la guerra di Corea, il cui avvincente capitolo iniziale descrive l'inferno. Ne uscirà ferito e traumatizzato, ignaro che in sua assenza nel paese è stato ordito un subdolo complotto.
La storia della vendetta
Nel momento più oscuro di una storia di vendetta che tiene il lettore in allerta, Ron Rash distilla momenti sospesi. Il movimento di una sedia a dondolo improvvisamente abbandonata sotto il portico di una casa o di notte, l'ordine comminatorio proveniente dal segnale imperioso di una lampadina, mostrano la stessa potenza delle scene di confronto. Tra gli esseri tormentati dai personaggi cesellati spicca un'altra presenza, non meno importante. Quello della natura.
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Come un sigillo posto sull'opera di Ron Rash, la storia di Jacob e dell'indimenticabile Blackburn porta l'impronta dei paesaggi della Carolina del Nord. Grande ammiratore di Jean Giono (che cita nell'incipit), il romanziere e poeta appalachiano ha questa lettura sensuale di un territorio familiare così presente in ognuno dei suoi libri. Gli odori ramati dell'estate, i ciuffi di nebbia, la fugace presenza di fantasmi traditi da segni impercettibili, contribuiscono tanto alla celebrazione delle bellezze delle Blue Ridge Mountains quanto alle testimonianze del passato.
Nella pienezza del suo talento, l'autore di “Serena”, “Un pied au paradis”, “Le chant de la Tamassee” (vogliamo rendere omaggio a tutti i suoi libri), affascina ancora, tanto per la finezza dei suoi ritratti nasce da caratteri umani, tanto umani, compresi i loro difetti. Ai più detestabili, a cominciare dalla spietata Cora accecata dal suo retaggio, concede una possibilità di riscatto. “Verrà il giorno in cui saremo perdonati”, dice la madre di Giacobbe, convinta che i debiti della vita nei suoi confronti meritino riparazione.
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Non sarà necessariamente lei la beneficiaria di uno di questi momenti di grazia che lo scrittore appalachiano conserva nei momenti più oscuri di un romanzo dove la vendetta si insinua nelle tombe. Per scoprirlo non vi resta che lasciarvi guidare dal potere di Ron Rash, sottile demiurgo e stilista impeccabile.