Kamel Daoud vincitore del primo premio del premio Goncourt 2024 per “Houris” – Libération

Kamel Daoud vincitore del primo premio del premio Goncourt 2024 per “Houris” – Libération
Kamel Daoud vincitore del primo premio del premio Goncourt 2024 per “Houris” – Libération
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Lo scrittore franco-algerino è stato insignito lunedì 4 novembre del premio letterario più influente di Francia per il suo romanzo “Houris”.

La suspense è appena finita al ristorante Drouant di Parigi: questo lunedì 4 novembre Kamel Daoud è stato insignito del Premio Goncourt 2024 per Ore (Gallimard). Lo hanno deciso i dieci giurati e il loro nuovo presidente Philippe Claudel eletto a maggio. I pronostici davano quindi a Kamel Daoud e Gaël Faye (JacarandaGrasset), davanti a Hélène Gaudy (ArcipelaghiL'Olivier) e Sandrine Collette (Madelaine prima dell'albaLattes). Kamel Daoud succede a Jean-Baptiste Andrea, premiato l'anno scorso Veglia su di lei (The Iconoclast), e a Brigitte Giraud, vincitrice nel 2022 con Vivi velocemente (Flammarion).

In questo terzo romanzo, pubblicato dieci anni dopo Meursault, controinchiesta (Actes Sud, 2014) l'autore franco-algerino Kamel Daoud racconta i massacri del “decennio nero” algerino (1992-2002) attraverso gli occhi di Aube, il narratore. Finalista al Goncourt nel 2014, ha vinto il primo premio romanzo.

Renaudot per Gaël Faye

Gaël Faye, dal canto suo, si consola con il premio Renaudot, assegnato subito. Dopo il fenomenale successo di Piccolo Paese (Grasset) otto anni fa, 1,5 milioni di libri venduti e il premio Goncourt per gli studenti delle scuole superiori, Gaël Faye guarda alla ricostruzione del Ruanda dopo il genocidio del 1994 in Jacaranda (Grasset). Finalista al Goncourt nel 2016, ha poi vinto il premio degli studenti delle scuole superiori.

Al di là dell'assegno simbolico di 10 euro, Goncourt vende diverse centinaia di migliaia di copie. Il precedente di Goncourt Veglia su di lei detiene il record per numero di vendite tra i romanzi premiati nel 2023. Il libro ha venduto 627.180 copie, ovvero 200.000 in più il Mago del Cremlino di Giuliano da Empoli (Gallimard), laureato romano dell'Accademia di Francia. Piuttosto un ottimo punteggio per un Goncourt, anche se non ha raggiunto la cifra di l'anomalia di Hervé Le Tellier (vincitore nel 2020), che ha superato il milione di copie.


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