Novità letterarie. Riflettori puntati su sei libri scritti da autori di Tolosa

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Redazione di Tolosa

Pubblicato il

4 novembre 2024 11:29

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Gli scrittori di Tolosa, come sappiamo, sono prolifici e, dai thriller alle storie personali ai romanzi, coprono una vasta gamma di argomenti.

“Il rumore dei nostri passi perduti”, di Benoît Séverac

Benoît Séverac costruisce un'opera notevole di coerenza e qualità. Il suo ultimo libro, “Il suono dei nostri passi perduti”, è il suo 19e romanzo, il quinto pubblicato da La Manufacture de livres (284 pagine, 18,90 euro).

Lì ritroviamo Cérisol e i suoi compagni di squadra, che abbiamo conosciuto nell'ottimo “Kill the Son” del 2020. Cérisol vede arrivare una giovane donna dal carattere forte, appena uscita dall'accademia di polizia – attenzione, che si muoverà all'inizio SRPJ a Versailles! Soprattutto quando i casi si accumulano e, ciliegina sul Cérisol, sua moglie, recatasi in Giappone per una competizione sportiva per disabili, è assente… Tutte queste indagini permettono a Séverac di sviluppare il suo talento di narratore e osservatore della vita quotidiana. (in particolare quello, oh che difficile, dei poliziotti) e di firmare un romanzo oscuro padroneggiato dall'inizio alla fine.

“Una donna selvaggia”, di Pascal Dessaint

Un altro specialista del romanzo noir, Pascal Dessaint, torna alla ribalta, pochi mesi dopo aver realizzato “La sfortuna prende il suo tempo” (La Déviation, 164 pagine, 12 euro) 22 racconti drogati di umorismo nero e commenti taglienti sul tema mondo così come va. “Una donna selvaggia” (edizioni Salamandre, 128 pagine, 19 euro) ci racconta la storia vera di una donna che visse sola nella natura per 15 anni. Giriamo per Dessaint – il libro fa parte di una raccolta, non a caso intitolata “Walk with” – e pensiamo con lui a Victor, il figlio selvaggio di Truffaut, a Christopher McCandless di “Into the wild”…

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In questa regione delle Cévennes tanto bella quanto selvaggia, fuggire così è segno di rivolta, di resistenza; gettiamo gli ormeggi e i legami con la civiltà. Un libro molto bello, nutrito dalle profonde riflessioni di Dessaint, questo amante della natura e della vita.

Maggiori informazioni sul sito dell'editore.

“Tornerà la primavera”, di Nour Malowé

Si parla molto di vita, anche di sopravvivenza, nel nuovo libro di Nour Malowé, “La primavera ritornerà” (Récamier, 280 pagine, 20,90 €). È il luglio 2021, a Kabul. Le truppe americane smontano il campo, i talebani sono alle porte della città. Marwa è un chirurgo e madre di tre figli.

Come proteggerli? Come possiamo garantire che non sappiano mai ciò che lei stessa ha vissuto vent'anni fa? Fuggire ? Dove, come, perché? La scrittura abbagliante di Nora Malowé trasmette torrenti di poesia e umanità. Potente e toccante.

“Quaderni recuperati di Josée Laval”, di Yves Pourcher

La storia, più antica, ci conduce ai “Quaderni ritrovati di Josée Laval”, guidati dallo specialista Yves Pourcher (edizioni du Cerf, 332 pagine, 24 €). Josée de Chambrun è la figlia di Pierre Laval, capo del governo di Vichy dall'aprile 42 al 44 agosto.

Questi famosi quaderni, finalmente svelati da Pourcher, professore all'IEP di Tolosa, dimostrano che “Vichy è sopravvissuta dopo Vichy. Clandestino – ma riccamente » La Collaborazione tutta Parigi ha perso la guerra ma sta andando bene, grazie per questo. Arletty brinda con Coco Chanel; Louise de Vilmorin con Paul Morand. Tutti si incontrano a Josée Laval, compreso René Bousquet, l'organizzatore della Rafle du Vél d'Hiv' o Arno Breker, lo scultore di Hitler… Un documento di prim'ordine, perfettamente documentato e raccontato con una scrittura così precisa che vigile.

“Il silenzio degli orchi”, di Sandrine Roudeix

Due donne, due scrittrici di grande talento, hanno stravolto la nostra fine estate. Sandrine Roudeix, che è anche sceneggiatrice, giornalista e fotografa, ha appena pubblicato con Calmann-Levy il suo sesto romanzo, “Il silenzio degli orchi” (261 pagine, 20,50 euro).

Una ragazza e suo padre. Non si parlano da molto tempo. Molto più tardi, quando ha 48 anni e si innamora, il passato e questo terribile “silenzio” tornano a perseguitarla. Abbandono familiare ed emancipazione femminile, verità dei sentimenti e omaggio a queste “ragazze senza padre” sono al centro di questo libro dalla scrittura poetica e dalla costruzione narrativa originale. Un vero favorito.

“Osa uscire e gridare”, di Fabienne Périneau

Infine, «Osate uscire e gridare» (edizioni Récamier, 220 pagine, 20 euro), il terzo romanzo di Fabienne Périneau, è uno di quelli che vi perseguiteranno a lungo. “Lei” è una giovane attrice di Tolosa.

Lascia Tolosa per provare, la forza sarebbe più precisa, la sua fortuna a Parigi. Lì incontra Marguerite Duras e nel 1983 crea, con Pierre Tabard e Vincent Garanger, la commedia “Agatha”. “Agatha, sono io! » urla in faccia alla Duras, convinta che sia troppo giovane per il ruolo. Ha appena 18 anni e “lei” sta facendo impazzire in questo ruolo terribilmente impegnativo. I critici sono incantati. “Lei” segue Chekov, Brecht e Racine, è in tournée con Sautet, dirige serie TV… Si innamora di un attore molto famoso, poi di un uomo violento, piange la sua gemella scomparsa, fugge dai suoi fratelli tossici… Luminoso e straordinariamente bello, questo romanzo si distingue come uno dei più forti dell'anno letterario.

Yves GABAY

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