“Madelaine prima dell'alba”, la figlia selvaggia di Sandrine Collette – Libération

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Il quaderno dei Livres de Libéfascicolo

Un romanzo nero selezionato nella piazza finale del Goncourt che verrà premiato il 4 novembre.

Gli autori di gialli sono decisamente popolari in questa stagione letteraria. Mentre Olivier Norek compare nell'ultimo listino Renaudot con Guerrieri d'invernoSandrine Colette, primo premio per la letteratura poliziesca 2013 per il suo primo romanzo, Nodi d'acciaio (Denoël), fa parte, con Madelaine prima dell'alba (JC Lattès), dall'ultima piazza per il Goncourt che verrà assegnato il 4 novembre. Fino al 2020 era considerata una delle principali autrici di gialli. Poi cambiò editore, passando da Denoël a JC Lattès che, indubbiamente intuendone il potenziale di “premio”, si impegnò a pubblicarlo in una collana bianca. E ha funzionato. E sempre le foreste ha vinto i premi Closerie des Lilas e RTL-Lire nel 2020. Eravamo lupi è stato incoronato nel 2022 con il Renaudot des lycéens. La prova che non ha più molto senso distinguere la letteratura bianca da quella nera, Madelaine prima dell'alba non è un thriller ma un vero e proprio romanzo oscuro, l'omicidio, l'oppressione, la paura sono onnipresenti. È un bel romanzo?

1) Perché è così nero?

Questo libro racconta l'adozione di una bambina selvaggia, Madelaine, da parte di due famiglie molto povere di un villaggio dell'entroterra francese in un'epoca che potrebbe essere il XIX secolo. Evoca Jacquou il croccante quando i mali


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