Per quasi vent'anni, dal 1979 al 1997, Azar Nafisi ha insegnato letteratura inglese e americana in Iran. Tenne anche un seminario clandestino sui capolavori considerati decadenti lì, come i romanzi di Nabokov, Henry James, Virginia Woolf, Saul Bellow, James Joyce.
Ha raccontato questa valorosa battaglia Leggendo Lolita a Teheran. Leggi pericolosamenteoggi, si fa avanti sotto forma di lettere, cinque in totale, indirizzate al suo defunto padre, il suo “caro Baba jan”, scrive con tenerezza. Scritti sotto la presidenza di Donald Trump, si estendono tra novembre 2017 e giugno 2020.
Una rinnovata paura
Fuori dai sentieri battuti, Azar Nafisi evoca grandi personaggi della letteratura, da Salman Rushdie (prima dell'aggressione con il coltello del 12 agosto 2022) a Margaret Atwood, passando per Zora Neale Hurston, Toni Morrison e James Baldwin, che evoca a lungo all'epoca di l'assassinio di George Floyd da parte della polizia di Minneapolis.
“Non riesco più né a dormire né a mangiare” poi scrisse. Ricorda l'angoscia e la paura che ha vissuto nel 2017, quando ha assistito, da lontano, agli eventi di Charlottesville, in Virginia, con questi nazionalisti bianchi che brandivano bandiere naziste, torce a distanza e pistole. “Ho provato lo stesso tipo di paura” che sotto la Repubblica islamica.
L'ambiguità, la contraddizione, l'incontro fisico e concreto con l'altro
La scrittrice utilizza le opere di narrativa dei suddetti autori, che analizza con lucidità, come altrettante armi di resistenza capaci di sconfiggere il pensiero unico e la temuta polarizzazione imbecille. Propugna l’ambiguità, la contraddizione, l’incontro fisico e concreto con l’altro reso spettrale, addirittura virtuale, attraverso lo smartphone che lo disumanizza.
Soprattutto, traccia un agghiacciante parallelo tra i metodi della Repubblica Islamica, da lei sperimentati in Iran, e la situazione disastrosa degli Stati Uniti sotto l’era Trump, Covid compreso, soprattutto quando proliferavano le teorie del complotto, quando l’uomo con l’acqua ossigenata puff ha dichiarato che era necessario iniettare candeggina per curare il virus.
Così Azar Nafisi ci invita a “leggere pericolosamente”, per sconfiggere le conseguenze deleterie “dell’ignoranza unita al potere”
Leggi pericolosamente, di Azar Nafisi, traduzione dall'inglese di David Fauquemberg, Zulma, 352 pagine, 22,50 euro.
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