“Amiante”, il primo bellissimo romanzo del quebecchese Sébastien Dulude

“Amiante”, il primo bellissimo romanzo del quebecchese Sébastien Dulude
“Amiante”, il primo bellissimo romanzo del quebecchese Sébastien Dulude
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Felice nella natura

È l’estate del 1986, Steve e Charlélie corrono sulle colline (le dompes) e giù per le valli (le terre desolate) nella città industriale di Thetford Mines. Le discariche sono i cumuli di scorie di amianto su cui i due temerari giovani scalano. Si divertono con tutto e niente. Come gli enormi pneumatici, cadono.

Completa il quadro una baita nel bosco, fumetti Tintinun taccuino di disastri che, come indica il nome, raccoglie una serie di tragedie – tra cui quella dell’Heysel del 29 maggio 1985. “durante una partita di calcio (39 morti, 450 feriti)”. Anche una rivista porno.

Steve vuole solo una cosa, “essere fuori dalla portata del proprio padre”severo, a volte violento. Un padre che descriverà, più avanti, in questi termini: “mio padre non mi odiava: non mi amava particolarmente. Lo potevo capire – anche questo: lo odiavo”.

“La nostra vicinanza era di una pienezza disinvolta e immensa” : così descrive il rapporto che ha con il suo migliore amico, chi teme sarà “eleggere un migliore migliore amio”.

Le prime cento pagine vanno avanti e indietro in questo intramontabile anno 1986, in cui andiamo al minimarket per comprare gomme da masticare alla ciliegia che preferiamo ai bazooka. Alla fine dell’estate accade un evento che segnerà per sempre il narratore. Si lascia poi “Mi nutro del fuoco buono”, la prima parte dell’Asmiante, per entrare nella seconda, “Spengo il fuoco cattivo”. Una doppia pagina di una veduta aerea della miniera si collega al 1991.

Sono passati sei anni dalla tragedia. Steve ha 15 anni. L’adolescente ripensa alle sue prime emozioni. “Non so più se a nove anni sentivo consapevolmente che il bel viso rinato di Charlélie Poulin, il calmo anemone delle sue lunghe ciglia e il ciano delle sue labbra strette ispiravano in me quest’ordine di sentimenti febbrili”. Tuttavia, il padre minorenne non tollerava la sensibilità del figlio giovane e lo umiliava regolarmente.

Un romanzo iniziatico davvero bellissimo.

⇒ Amianto | Romanzo | Sébastien Dulude | La Peuplade, 210 pp., 20€, digitale 13€

ESTRARRE

“Abbiamo raccolto cibo e beni per la giornata: due barrette di cereali, scatole di succo di mela dolce Rougemont, gomme da masticare alla ciliegia dal minimarket, una coperta grigia molto spessa e Tintin. Il piccolo Poulin amava gli intrighi politici, aveva portato Il caso dei girasoli. Volevo trovare Tchang, ho esitato tra Tintin nel Tibet et Il Loto Blu. La vita era ricca”.

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