Il suono dei nostri passi perduti di Benoît Séverac

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Certo ci sono corpi, indagini e poliziotti, ma” IL il suono dei nostri passi perduti » il nuovo libro di Benoît Séverac modificato al Produzione di libri è molto più di un semplice thriller.

In questo romanzo ricco di sfumature, l’autore parla della coppia in tutte le sue forme ma anche della necessità di creare legami, unico mezzo per sopravvivere in una società sempre più dura.

Benoît Séverac

C’è lo sfondo molto nero.

Il dramma dei migranti, la quotidianità degradata della polizia e l’egoismo di una certa borghesia. L’autore fa precipitare l’eroe di uno dei suoi libri precedenti in questa crisi. “Uccidi il figlio”, il comandanteCerisolun poliziotto malinconico e intuitivo, che ha assunto un aspetto leggermente “vecchio”. Deve indagare su due casi: il suicidio sospetto di una giovane donna che aveva tutto per essere felice e la scoperta di un cadavere anonimo in un caveau del cimitero di Versailles.

È supportato dalla sua squadra criminale di Versailles, Nicodémoun sessantenne con una famiglia numerosa, e il giovane prodigio del taekwondo Grospierres. Un ecosistema maschile delicatamente scosso dall’arrivo di una giovane recluta post-meetoo, il tenente Krzyzaniak, che li costringe a interrogarsi.

Cerisol deve anche svolgere un’altra indagine più intima.

Sua moglie Silvia, la sua “base” è scomparsa durante una competizione sportiva per disabili in Giappone.

Ciò che è notevole qui, come in tutti i romanzi di Benoît Séveracè la sua sensibilità ultrasensibile della natura umana con le sue fragilità, i suoi dubbi, la sua talvolta codardia. L’autore prova anche tenerezza e indulgenza per i suoi personaggi, il che li rende terribilmente accattivanti.

Cerisol ha grandi difetti e piccole debolezze come il suo gusto per la marmellata e le canzoni banali. Dovrà affrontare la difficile vita quotidiana degli agenti di polizia in Francia, tra premesse marce e pressioni politiche.

La coppia è anche al centro del romanzo.

Quello di Cerisol, in piena disgregazione, quella del suo collega Grospierres che vacilla dopo un fallito insediamento in Israele e l’adultero di uno degli indagati che si rivela piuttosto trasandato. Le indagini rimandano i membri del team alle loro vite complicate. Ed è all’interno del gruppo che parlano e trovano conforto come una famiglia allargata che non avrebbe le nevrosi dell’originale.

È la nostra umanità che qui guardiamo allo specchio ed è senza dubbio per questo che ci sentiamo così vicini a tutti i protagonisti finché, quando chiudiamo il libro, non riusciamo a odiare completamente il colpevole.

Emmanuelle Franck



Il suono dei nostri passi perduti • La Fabbrica del Libro

Letteratura

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