La tassa più stupida del mondo

La tassa più stupida del mondo
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Sento che sei ansioso di conoscerla – spoiler, è francese – la tassa sui libri di seconda mano. Il dibattito è stato avviato dopo una visita del presidente alla fiera del libro, alcune parole criptiche, una proposta ripresa qua e là dagli editori: perché non tassare i libri di seconda mano?

Infine, un vero colpevole: se i giovani leggono poco, se si diffonde la cultura povera, è colpa dei libri usati. Dobbiamo quindi tassarli senza ulteriori indugi. Forse potremmo anche creare una tassa sull’intelligence, il che sarebbe più rapido ed altrettanto efficace. Siamo l’unico paese in cui procrastiniamo sulla tassazione del capitale, e forse abbiamo ragione, ma siamo l’unico paese in cui procrastiniamo sulla tassazione del capitale e dove immaginiamo seriamente di tassare i libri di seconda mano.

Conosco diversi venditori di libri di seconda mano ed è certo che i soldi sono lì: Amazon e Total non sono niente in confronto a questi benestanti che vendono libri di seconda mano. Conosco molte persone che acquistano libri di seconda mano e hanno sicuramente bisogno di essere incoraggiate ad acquistarne di nuovi. Innanzitutto aumenterà il costo della lettura, che non ha prezzo, e poi impoverirà ulteriormente l’offerta di libri fuori stampa, e questa è una vera priorità. Je connais nombre de profiteurs qui traquent Montaigne en livre de poche, voire un Raymond Aron non réédité ou un Proust dans la vieille édition, et c’est là que se situe la vraie réserve fiscale, cette situation inique qu’il faut corriger sans plus aspettare.

Se finalmente osassimo tassare i libri usati, il bilancio dello Stato sarebbe finalmente in pareggio, i deserti della sanità scomparirebbero e potremmo finalmente realizzare la riqualificazione energetica degli edifici. Che una proposta del genere possa esistere senza suscitare un sorriso è segno che davvero non sappiamo cosa vogliamo. Forse bisogna aiutare gli editori – in particolare quelli dei signori Bolloré e Kretinsky – ma crediamo davvero che a rallentare la distribuzione dei nuovi libri siano quelli vecchi? Immaginare che chi pensa di volerlo fare pensi che un libro possa sostituirne un altro, come se un libro di seconda mano fosse come un’auto di seconda mano, speriamo che questa proposta finisca presto sotto terra, così che il possiamo voltare pagina.

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