l’essenziale
Per cinque anni, Morgane Lefèvre, fotografa e scrittrice, ha attraversato 17 paesi con il suo asino, il suo mulo e i suoi tre cani. Incontri indimenticabili e sfide con la natura che ha messo su carta nel 2019 in Ai confini del mondo. Volendo ripubblicare la sua storia in una versione arricchita, sta lanciando una campagna di raccolta fondi per offrire ai suoi lettori un’immersione poetica e umana nelle sue avventure ai confini del mondo.
Con il suo asino, il suo mulo e suo figlio, due anni fa, Morgane Lefèvre, fotografa e scrittrice, si è stabilita nei pressi di Moulis (Ariège). Ma a 38 anni, ha già voglia di partire per un nuovo viaggio, questa volta in compagnia di bambini curiosi di scoprire la natura e di rinfrescanti bagni nel fiume.
Nel 2019 ha pubblicato i due volumi diAi confini del mondodove ripercorre il suo incredibile viaggio a piedi tra il 2010 e il 2015, da Briançon, nelle Hautes-Alpes, fino ai confini della Cina e dell’Afghanistan. Cinque anni di avventure, con il suo compagno di allora e i suoi animali – il suo asino, il suo mulo e i suoi tre cani – attraverso 17 paesi tra cui Italia, Turchia, Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria e Grecia.
Il suo racconto, pieno di umanità e poesia, mescola riflessioni personali, descrizioni di paesaggi e incontri significativi. Racconta momenti di grazia e i legami intrecciati con le persone che ha incontrato.
Dopo il successo dei primi due volumi, Morgane vuole ora ripubblicare la sua opera in una versione completa, arricchita da mappe acquerellate. “Le mappe sono il punto di partenza per sognare”, dice, seduta nel suo piccolo bozzolo costruito con le sue mani. “Quando parliamo di incontri e di superamento delle paure, sono cose che hanno senso e che, nel mondo di oggi, toccano i cuori”.
Quando ripensa alle sue avventure, i suoi grandi occhi azzurri brillano. Il suo amore per i viaggi risale all’infanzia, con un sogno di una vita: andare in India. Ma Morgane non voleva un viaggio su strada in un camion convertito, che trovava troppo lontano dal contatto umano.
L’incontro con il suo asino Rassoudok e il suo mulo Cortex, maltrattati dai suoi ex proprietari, le ha fatto venire in mente l’idea di partire con loro, a piedi, alla ricerca di una vita più nomade, in balia del vento. “In verità, la parola viaggio è uscita dalla bocca di altri”, spiega. “Per me, è stato un modo per trovare un ritmo più umano, una vita più vicina all’origine, alla natura, una vita fatta di essenzialità”.
Affrontare l’ignoto nella terra di nessuno del Kirghizistan
Tra i suoi ricordi più memorabili, l’Iran occupa un posto speciale. Lì ha scoperto la durezza del regime ma anche il calore e la generosità degli abitanti. “Mantengono un profondo legame con la loro storia”, sottolinea. Nei suoi libri, la viaggiatrice ha trascritto sia i momenti magici che le prove più difficili. “Ciò che è incredibile è che c’è sempre qualcuno che si presenta quando ne hai più bisogno. Eravamo in Iran, nel cuore di una regione desertica, e lì abbiamo visto queste persone passare tenendo in mano dei fichi succosi. Che felicità!”
In mezzo alle inondazioni in Turchia, nel caldo soffocante dei deserti iraniani, c’è ancora un’esperienza più oscura che rimarrà impressa nella sua memoria. Questo teso faccia a faccia con un soldato kirghiso in una terra di nessuno desertica a un’altitudine di oltre 4.000 metri, mentre era sola.
“Il mio amico è andato in città per cercare di vendere la fisarmonica che stavo suonando lungo la strada, ma stava occupando spazio prezioso di cui avevamo bisogno per trasportare altro cibo in aree in cui non potevamo procurarci rifornimenti e, sfortunatamente, un soldato mi ha seguito in macchina e mi ha molestato per ore”. Finché non ha finito per spararle, due volte, dopo che Morgane aveva cercato di sgonfiare le gomme, arrabbiata per il suo comportamento. “È stato impressionante perché ho visto il proiettile attraversare ed esplodere proprio accanto a me”. Fortunatamente, nessuno di loro l’ha colpita direttamente.
Una storia che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia se il suo compagno non avesse calmato il soldato “impazzito”. Queste esperienze, a volte difficili, non l’hanno mai scoraggiata. “La lotta più difficile, ma quella che preferisco, è quella con la natura, non quella contro gli uomini”, dice sorridendo.
Oggi, Morgane vuole che le sue storie continuino a viaggiare. Per farlo, sta lanciando una campagna di raccolta fondi per aiutarla a ripubblicare la sua opera in una versione completa che verrà stampata prima di Natale: un’occasione per dare qualche idea regalo. Attraverso più di 570 pagine, il lettore viene così trasportato in deserti di sabbia e ghiaccio, attraverso steppe e montagne, ma soprattutto nel cuore di incontri che cambiano una vita per sempre.