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“Non siamo in vendita”: Donald Trump vuole prendere il controllo della Groenlandia, la Danimarca risponde ferma

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Il ritorno della disputa diplomatica tra Washington e Copenhagen? La Groenlandia “non è in vendita”, ha dichiarato lunedì il primo ministro, rispondendo all’allusione di Donald Trump alla sovranità di questo territorio autonomo della Danimarca già nel mirino del futuro presidente americano durante il suo primo mandato.

“Per la sicurezza nazionale e la libertà in tutto il mondo, gli Stati Uniti d'America credono che la proprietà e il controllo della Groenlandia lo rendano una necessità assoluta”, ha scritto domenica il repubblicano sul suo Truth Social network, senza specificare cosa intendesse con questo.

Dichiarazioni che fanno eco a quelle del 2019. Donald Trump, allora presidente, aveva apertamente considerato l’acquisto da parte degli Stati Uniti di questo territorio artico, evocando una potenziale “grande operazione immobiliare” che sarebbe “strategicamente interessante”. La vicenda aveva provocato una crisi diplomatica con la Danimarca, membro della NATO e alla quale è legato questo territorio ghiacciato quattro volte più grande della Francia.

“Non siamo in vendita”

“La Groenlandia è nostra”, ha risposto lunedì il primo ministro groenlandese Mute Egede, il giorno dopo il messaggio di Donald Trump. “Non siamo in vendita e non lo saremo mai. Non rinunceremo alla nostra lunga lotta per la libertà”, ha scritto su Facebook, aggiungendo: “Ma dobbiamo rimanere aperti alla cooperazione e al commercio internazionale, soprattutto con i nostri vicini. »

La frase pronunciata domenica da Donald Trump ha accompagnato l'annuncio del suo prossimo ambasciatore a Copenaghen, Ken Howery, ex ambasciatore americano in Svezia, finanziere e cofondatore di PayPal. L'ex e prossimo presidente americano, all'inizio del fine settimana, ha minacciato di riprendere il controllo del Canale di Panama.

Autonoma dal 1979, la Groenlandia, 56.000 abitanti su un immenso territorio di quasi 2,2 milioni di chilometri quadrati situato a circa 2.500 km dal potere tutelare, ha la sua bandiera, la sua lingua, la sua cultura, le sue istituzioni e un Primo Ministro.

Le sue risorse naturali (petrolio, gas, oro, diamanti, uranio, zinco, piombo) e il riscaldamento globale, che apre nuove rotte marittime, suscitano i desideri soprattutto di Stati Uniti, Cina e Russia.

Nuuk, la capitale della Groenlandia, ha recentemente acquisito una nuova pista di atterraggio per poter far atterrare aerei di linea più grandi e sviluppare il turismo. Dall’estate 2025, l’aeroporto di Nuuk ospiterà due collegamenti settimanali con New York.

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