Martedì l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha chiesto la fine dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi e la creazione di uno Stato palestinese. Ha deciso di convocare una conferenza internazionale per giugno volta a promuovere la soluzione dei due Stati.
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4 dicembre 2024 – 01:46
(Keystone-ATS) In una risoluzione adottata con 157 voti favorevoli, 8 contrari, compresi quelli di Stati Uniti, Israele e Ungheria, e 7 astensioni, nell’ambito della revisione annuale della questione palestinese, l’Assemblea “riafferma il suo incrollabile sostegno, in conformità con il diritto internazionale, alla accordo che prevede che due Stati, Israele e Palestina, vivano fianco a fianco in pace e sicurezza, entro confini riconosciuti sulla base di quelli precedenti al 1967.
Insistendo sulla necessità di avviare “negoziati credibili” per il processo di pace in Medio Oriente, l’assemblea ha deciso di convocare per il mese di giugno a New York una “conferenza internazionale di alto livello per la soluzione pacifica della questione della Palestina e della Palestina”. l’attuazione della soluzione dei due Stati”, che sarà copresieduto da Francia e Arabia Saudita.
Fino ad allora, il testo invita le parti ad “agire in modo responsabile” per invertire “le tendenze negative, comprese tutte le misure adottate sul campo che violano il diritto internazionale”.
Territori occupati
Più specificamente, l’assemblea chiede ancora una volta che “i diritti inalienabili del popolo palestinese, primo fra tutti il diritto all’autodeterminazione e il diritto a creare uno Stato indipendente, siano realizzati”.
Sulla base delle recenti decisioni della Corte internazionale di giustizia, si chiede inoltre che Israele “ponga fine alla sua presenza illecita nei territori palestinesi occupati il più presto possibile” e cessi ogni colonizzazione.
L’ONU considera occupati tutti i territori palestinesi, Cisgiordania, Gerusalemme Est e Gaza.
“La questione della Palestina è stata nell’agenda delle Nazioni Unite sin dal suo inizio e rimane un test critico per la sua credibilità e autorità”, ha commentato l’ambasciatore palestinese all’ONU Riyad Mansour prima del voto.
Si trattava di una risoluzione dell’Assemblea Generale del 1947 che divideva la Palestina, allora sotto mandato britannico, in due stati indipendenti, uno arabo, l’altro ebraico, e una zona internazionale intorno a Gerusalemme. Ma solo la creazione di Israele venne poi proclamata, il 14 maggio 1948, provocando una guerra tra il nuovo Stato e diversi paesi arabi.
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