La tregua, in vigore per 4 ore, interrompe il conflitto, che ha provocato migliaia di morti e 900mila sfollati nel Paese, oltre a decine di migliaia di sfollati in Israele. Senza aspettare l'accordo dell'esercito libanese, migliaia di libanesi inseguiti dalle ostilità tra Hezbollah e Israele hanno ripreso la strada di casa mercoledì mattina.
Migliaia di residenti del sud del Libano, della periferia sud di Beirut e della Bekaa, nell'est del paese, tutte roccaforti di Hezbollah, hanno iniziato a tornare a casa, hanno notato i giornalisti dell'Agenzia France-Presse
Nella periferia sud di Beirut, ancora bombardata all'alba di mercoledì, i sostenitori di Hezbollah giravano in moto, brandendo la bandiera gialla del partito, alcuni intonando slogan in onore del loro leader ucciso a fine settembre da Israele, Hassan Nasrallah, in tono celebrativo colpi di arma da fuoco. La strada meridionale era presa d'assalto da auto e furgoni sovraccarichi, gli autisti suonavano il clacson e cantavano.
L'esercito libanese, invece, è intervenuto mercoledì mattina “i cittadini aspettino prima di ritornare nei villaggi e nelle città situate al fronte (…) in attesa del ritiro” Le forze israeliane, mentre l'esercito israeliano ha avvertito i residenti di non avvicinarsi alle posizioni in cui rimane schierato – e ha detto di aver sparato su un veicolo così facendo, costringendo i suoi occupanti a tornare indietro – o ai villaggi dove ha ordinato l'evacuazione.
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