Un’opinione condivisa da molti sui social network. “A soli 20 anni con tutte le sventure che ha seminato?,”Avrebbe bisogno dell’ergastolo”, “Puoi drogare, stuprare e far violentare tua moglie per più di dieci anni e passare solo 20 anni in prigione?”
Risulta che in Francia, 20 anni è la pena massima che può essere inflitta a una persona che commette uno stupro. Lo stupro “semplice” è punibile con un massimo di 15 anni di reclusione penale e stupro aggravato (se esiste una circostanza aggravante come il fatto che la vittima ha meno di 15 anni, che la vittima ha una disabilità o quando lo stupro è avvenuto commesso contro una persona vulnerabile o da un ascendente) è punibile fino a 20 anni. Solo in caso di morte della vittima si potrà chiedere una condanna a 30 anni di reclusione penale, secondo il quotidiano francese La Voix du Nord.
Condanne non cumulative
A differenza degli Stati Uniti, in Francia le sentenze non sono cumulabili: non è perché Dominique Pélicot è riconosciuto colpevole, ad esempio, di 100 atti di stupro aggravato che potrebbe essere condannato a una pena di 100 volte 20 anni.
Questa pena massima era prevista poiché Dominique Pelicot, 71 anni, non ha mai nascosto le sue responsabilità. A metà settembre si definì uno “stupratore” e disse: “Sono colpevole di quello che ho fatto […] Ho rovinato tutto, ho perso tutto. Devo pagare.”
“La ricerca del proprio piacere si trova nel desiderio di sottomettersi alla moglie, di umiliare o addirittura degradare, attraverso le sue azioni, le sue parole, la persona che più ama al mondo” ha accusato il procuratore aggiunto.
Per dieci anni, dal luglio 2011 all’ottobre 2020, il settantenne aveva picchiato la moglie con ansiolitici prima di violentarla e consegnarla, nella loro casa coniugale a Mazan, nel Vaucluse, a decine di uomini, ormai anziani dai 26 ai 74 anni , che aveva reclutato tramite il sito Coco.fr, ora bandito.
Questi 50 coimputati sono perseguiti principalmente per stupro aggravato, atti per i quali rischiano anche 20 anni di reclusione penale. Togliendo il terreno alle argomentazioni talvolta avanzate da alcuni avvocati difensori dall’inizio di questo processo, il 2 settembre, ha anche assicurato che non era ““Non è possibile che Gisèle Pelicot abbia potuto ingerire volontariamente questi ansiolitici.”
Diciotto dei 51 imputati, tra cui Dominique Pelicot, risultano detenuti. Altri trentadue appaiono liberi. L’ultimo, in fuga, processato in contumacia. Il verdetto di questo processo emblematico per violenza sessuale e sottomissione chimica è atteso entro il 20 dicembre.
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