Già quindici anni fa aveva avvertito: negli anni ’20 gli Stati Uniti avrebbero attraversato senza dubbio forti turbolenze politiche. Aveva ragione. Antropologo e professore all'Università del Connecticut (Stati Uniti), Peter Turchin ha accumulato dati su diecimila anni di storia e 700 società, dall'antico Egitto all'America di oggi, per costruire un modello che consenta di identificare le costanti osservate in la prosperità e poi il crollo dei regimi politici e degli Stati.
Nel lavoro Il caos che arriva. Elite, contro-élite e il percorso verso la disintegrazione politica (Le Cherche Midi, 448 pagine, 23 euro), mostra che le grandi crisi si verificano quando diverse dinamiche si intrecciano: l’arricchimento eccessivo dei più ricchi, l’impoverimento delle classi lavoratrici e la comparsa di un’élite soprannumeraria che si dilania per il potere . Tante forze in azione negli Stati Uniti a partire dagli anni ’70 e, in misura minore, in Europa.
Donald Trump ha vinto le elezioni presidenziali del 5 novembre 2024 grazie al malcontento di gran parte degli americani. Qual è l’origine della crisi che affligge gli Stati Uniti?
Ha radici storiche profonde, legate a quella che io chiamo la “pompa della ricchezza”. Negli anni ’20 gli Stati Uniti erano in crisi. Ciò è stato risolto dal New Deal del presidente Franklin Delano Roosevelt. [élu en 1932]che stabiliva un contratto sociale implicito che bilanciasse gli interessi delle imprese e dei lavoratori. Questi ultimi hanno potuto sindacalizzare e organizzarsi per difendere i propri diritti. Le numerose riforme dell’epoca, inclusa l’elevata tassazione dei redditi elevati, permisero inoltre al paese di vivere un periodo di diminuzione delle disuguaglianze e di prosperità senza precedenti, in particolare dopo la seconda guerra mondiale.
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Tuttavia, questo contratto sociale si deteriorò alla fine degli anni ’70, quando una nuova generazione di élite, che non aveva conosciuto gli anni ’20, salì al potere con l’amministrazione Reagan. Ciò represse i movimenti dei lavoratori e ridusse le tasse sui più ricchi. I salari iniziarono a diminuire in relazione alla crescita, mentre la quota di reddito catturata dai più ricchi aumentò: fu istituita la “pompa della ricchezza”. Il numero di super-ricchi che detengono almeno 10 milioni di dollari [9,6 millions d’euros, au cours actuel]sono così passati da 66.000 nel 1983 a 693.000 nel 2019. Sono aumentate le disuguaglianze e, con esse, il malcontento.
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