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Quale pena dovrebbe essere inflitta a Dominique Pelicot e ai 49 coimputati? Luogo d’accusa

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Quale condanna dovrebbe essere inflitta a Dominique Pelicot, questo settantenne francese che per dieci anni ha drogato e violentato sua moglie? Quale punizione meritano i 49 uomini a cui l’ha consegnata? L’accusa parlerà lunedì, al processo per stupro di Mazan, con l’atto d’accusa.

Coperto quasi universalmente, con 138 media accreditati, di cui 57 stranieri, il processo per stupro di Mazan ha echi ben oltre i confini francesi.

AFP

Le parole della pubblica accusa, davanti al tribunale penale di Avignone (sud della Francia), saranno ascoltate con attenzione, poiché questo processo è diventato il simbolo della lotta contro la violenza sessuale e di genere contro le donne.

Coperto in mondovisione o quasi, con 138 media accreditati, di cui 57 stranieri, ha un’eco ben oltre i confini francesi, come dimostra ancora giovedì la dichiarazione del presidente della Camera dei Deputati cilena, che ha accolto “il coraggio e la dignità ” di Gisèle Pelicot, “cittadina comune che ha dato una lezione al mondo intero”.

La questione dei complici

Al di là del marito, che riconosce tutti i fatti, la grande domanda sarà la seguente, per i due rappresentanti del pubblico ministero, Jean-François Mayet e Laure Chabaud: i complici di Pelicot, questi “Mr. Mondo” di età compresa tra 26 e 74 anni, potrebbero credono legittimamente di partecipare allo scenario di una coppia libertina, dove la moglie fingeva di dormire?

Oppure il loro discernimento era compromesso al momento dei fatti, come hanno assicurato nuovamente mercoledì mattina gli avvocati di 33 di loro, anche se nessuno degli psicologi o psichiatri che li hanno esaminati ha tenuto conto di questo punto?

Secondo il calendario ufficiale, l’atto d’accusa è previsto tra tre giorni. Secondo le informazioni raccolte dall’AFP tra le varie parti, potrebbe infatti concludersi mercoledì mattina tardi, con l’accusa che stima che il tempo che dedicherà a ciascun imputato sarà in media di circa 15 minuti.

Dopo undici settimane di dibattito dedicate all’esame dei fatti, mercoledì è iniziata la fase delle memorie con gli avvocati delle vittime: Gisèle Pelicot, 71 anni, i suoi tre figli, le sue due nuore e i suoi nipoti.

Bisogna fare “giustizia e verità” per questa famiglia, ha supplicato Antoine Camus.

Le sentenze saranno pronunciate a fine dicembre dai cinque magistrati togati del tribunale, presieduto da Roger Arata.

Vent’anni al massimo

Per lo più perseguiti per stupro aggravato, i 51 imputati rischiano un massimo di 20 anni di reclusione penale.

Per Dominique Pelicot, il primo ad essere indagato lunedì dalla procura, “l’autore” di questi stupri, questa sentenza sembra acquisita. Lui stesso dice di volere il carcere, accusato di aver, dal luglio 2011 all’ottobre 2020, cosparso la moglie di ansiolitici per violentarla e consegnarla, priva di sensi, a decine di sconosciuti reclutati su internet.

Dovrebbe essere richiesta la pena massima anche per un uomo di 63 anni, alias “Rasmus”, processato per aver replicato il processo di Dominique Pelicot sulla propria moglie, violentandola una dozzina di volte, anche più volte in compagnia del suo mentore. “Discepolo” di Pelicot, è l’unico dei 51 imputati a non essersi mai recato a casa dei coniugi Pelicot, a Mazan.

Tra gli altri 49 coimputati, 35 hanno negato fermamente di aver partecipato allo “stupro”. Alcune, però, avevano risposto sei volte all’invito del marito.

Le condanne richieste saranno più severe per i dieci uomini venuti più volte? E come differenzieranno le richieste della Procura per chi si presenta una sola volta?

Dopo il caso Pelicot, la procura ha annunciato che avrebbe discusso prima dei casi più “minori” di due uomini di 69 e 39 anni, accusati rispettivamente di violenza sessuale e tentato stupro.

Dopo il rinvio a giudizio, mercoledì pomeriggio o al massimo giovedì, verrà data la parola agli avvocati della difesa fino al 13 dicembre. Sarò io, Béatrice Zavarro, avvocato di Dominique Pelicot, a parlare per prima.

Il tribunale avrà quindi una settimana per deliberare, a partire da lunedì 16 dicembre, con il verdetto atteso al più tardi il 20 dicembre.

ATS

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