Martedì il governo di sinistra spagnolo ha annunciato l’adozione di una riforma normativa. “L’obiettivo è rafforzare e ampliare i percorsi di regolarizzazione per i migranti che si trovano in Spagna, affinché possano condurre una vita piena come cittadini: avere diritti e doveri”, ha spiegato la ministra dell’Inclusione e della Migrazione Elma Saiz.
Secondo i dati citati dal ministro, alla fine del 2023 sarebbero stati registrati oggi in Spagna 210.000 migranti nelle diverse procedure di naturalizzazione, ossia 85.000 persone in più rispetto al 2022. Grazie alla riforma adottata martedì, il governo stima che fino al Nei prossimi tre anni potrebbero essere regolarizzati fino a 300.000 immigrati ogni anno.
“La Spagna ha bisogno dai 250.000 ai 300.000 lavoratori stranieri all’anno”
“Come abbiamo più volte affermato, diverse organizzazioni nazionali e internazionali […] Si stima che la Spagna abbia bisogno di 250.000-300.000 lavoratori stranieri all’anno per mantenere il suo tenore di vita”, ha insistito il ministro in una conferenza stampa. Secondo il ministro Elma Saiz, ogni mese contribuiscono già 2,9 milioni di stranieri alla Previdenza Sociale, pari al 13,6% del totale degli iscritti, “due punti in più rispetto a soli due anni fa”.
A favore di una politica di accoglienza per ragioni principalmente economiche, il governo di sinistra spagnolo costituisce un’eccezione sulla questione migratoria all’interno dell’Unione Europea, in contrasto con l’inasprimento portato avanti da molti paesi del blocco.
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Secondo i dati del Ministero dell’Interno, tra il 1° gennaio e il 15 novembre sono entrate illegalmente nel Paese più di 54.000 persone, ovvero 7.400 in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Il Paese deve far fronte in particolare all’arrivo massiccio di migranti nell’arcipelago delle Isole Canarie. A metà novembre quest’anno erano arrivati nel paese quasi 40.000 migranti irregolari, rispetto ai 32.209 dello stesso periodo dell’anno scorso.
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