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Il presidente eletto spera nell'annullamento della sua condanna… decisione imminente sulla sua immunità

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Martedì il giudice di New York Juan Merchan ha rinviato la sua decisione sulla questione se l'immunità presidenziale avrebbe dovuto impedire che alcune prove fossero presentate ai giurati durante il processo a Donald Trump dello scorso maggio sul caso Stormy Daniels. Questa decisione, attesa la prossima settimana, potrebbe mettere in discussione la storica condanna dell'ex presidente per falsificazione di documenti, scrive CBS News.

Donald Trump, il primo ex presidente condannato per crimini, è diventato, il 5 novembre, anche il primo presidente con precedenti penali ad essere eletto. Tuttavia, la sua condanna su 34 capi di imputazione è ora in discussione a seguito di una sentenza chiave della Corte Suprema di luglio. Ha stabilito che gli ex presidenti beneficiano dell’immunità per i loro atti ufficiali, salvo l’uso di prove relative ai loro doveri presidenziali in un processo.

Richiesta di annullamento della condanna

In questo contesto, gli avvocati di Donald Trump, guidati da Todd Blanche, hanno chiesto l'annullamento della condanna e l'abbandono della pena prevista, inizialmente fissata per il 26 novembre. Ritengono che la giuria non avrebbe mai dovuto ascoltare testimonianze riguardanti le comunicazioni di Donald Trump con ex membri della sua squadra presidenziale, come Hope Hicks e Madeleine Westerhout.

Il procuratore Matthew Colangelo, in rappresentanza dell'ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan, ha riconosciuto domenica in una e-mail al giudice Juan Merchan che “queste circostanze non hanno precedenti”. Tuttavia, ha sottolineato l'importanza di rispettare “il verdetto di colpevolezza di una giuria, che beneficia della presunzione di regolarità”. Ha inoltre insistito sul fatto che gli elementi contestati dalla difesa rappresentano solo “una piccola parte della montagna di prove” esaminate dai giurati.

Un grosso problema politico e giuridico

Da parte loro, gli avvocati di Donald Trump, tra cui Emil Bove, hanno affermato che “una sospensione, o addirittura il rigetto delle accuse, è necessaria per evitare ostacoli incostituzionali alla capacità di governare del presidente Trump”. Sostengono che il processo, se non ribaltato, potrebbe interferire con il suo mandato presidenziale.

Questa decisione potrebbe avere profonde implicazioni non solo per la condanna di Donald Trump, ma anche per la futura interpretazione dell’immunità presidenziale. Per ora, il giudice Juan Merchan ha rinviato il verdetto alla prossima settimana. Nel frattempo, Donald Trump, difendendo la sua innocenza e negando le accuse di Stormy Daniels, continua a mescolare le sue battaglie legali e politiche come presidente eletto.

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