Le immagini sono scioccanti. Filmati al termine della partita di Europa League tra Ajax Amsterdam e Maccabi Tel Aviv, mostrano i tifosi del club israeliano attaccati, insultati, picchiati, in quelli che sembrano atti antisemiti, perpetrati in risposta ai massacri perpetrati dallo Stato ebraico nella Striscia di Gaza.
La polizia di Amsterdam, fortemente mobilitata per questo incontro ad alto rischio, ha fatto sapere di aver effettuato 57 arresti a margine della partita vinta 5-0 dall’Ajax. Per il momento le autorità non hanno voluto fornire dettagli sui fatti. Ma in tutto il mondo la vicenda sta suscitando reazioni. Alcuni parlano di atti antisemiti, altri parlano addirittura di pogrom (un massacro contro gli ebrei). 20 minuti fa il punto della situazione questa sera.
Cosa è successo giovedì sera
Al termine della partita di Europa League vinta agevolmente dall’Ajax, i tifosi del Maccabi Tel Aviv sono stati inseguiti per le strade di Amsterdam dopo aver lasciato lo stadio. Alcuni sono stati insultati, altri picchiati o picchiati duramente. Violenze fortemente condannate dalle autorità israeliane e dal suo primo ministro Benjamin Netanyahu. Due aerei raggiungeranno presto i Paesi Bassi per salvare i tifosi e riportarli in Israele. Questa violenza, le cui immagini sono state diffuse sui social network, è attualmente difficile da quantificare. Le autorità olandesi hanno parlato di “almeno cinque feriti” trasportati in ospedale. La polizia di Amsterdam ha detto che 62 persone sono state arrestate dopo le violenze. Ciò non impedisce ai leader israeliani di criticare la polizia, nonostante sia stata schierata in massa per proteggere la partita di calcio.
Nelle immagini trasmesse dalle reti si vedono tifosi scaraventati a terra, colpiti a terra, colpiti al volto. Allo stesso tempo la gente grida che sta pagando per i massacri di Gaza. Il legame con la guerra tra Israele e Hamas è evidente.
Secondo diversi testimoni, i sostenitori del Maccabi avevano gridato diversi slogan anti-musulmani prima dell’incontro, strappando le bandiere palestinesi, mentre la loro parata era molto controllata. Avrebbero cantato in ebraico “Finisci gli arabi!” Vinceremo! » o anche “Lasciamo che vinca l’IDF per annientare gli arabi”. Avrebbero anche fischiato il minuto di silenzio in omaggio alle vittime delle mortali inondazioni di Valencia, in Spagna.
Come ha reagito Israele
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è affrettato a reagire e a denunciare “un attacco antisemita premeditato”. Il capo del governo ha parlato con il suo omologo olandese Dick Schoof e “ha chiesto maggiore sicurezza per la comunità ebraica nei Paesi Bassi”.
Benjamin Netanyahu ha subito chiesto di noleggiare due aerei per rimpatriare i suoi cittadini. Il primo aereo è decollato questa mattina. Netanyahu non è l’unico ad aver reagito. Il presidente israeliano Isaac Herzog, dal canto suo, ha collegato il paese ai sanguinosi attentati del 7 ottobre 2023 perpetrati da Hamas. “Vediamo con orrore questa mattina le immagini e i video scioccanti che, dal 7 ottobre, speravamo di non vedere mai più: un pogrom antisemita in corso contro i tifosi del Maccabi Tel Aviv e i cittadini israeliani nel cuore di Amsterdam”.
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Questo venerdì lo Stato ebraico invierà il suo ministro degli Esteri Gideon Saar “per una visita diplomatica urgente nei Paesi Bassi”. Quest’ultimo ha già denunciato “terribili attacchi terroristici barbarici e antisemiti” che “costituiscono un sonoro segnale di allarme per l’Europa e il mondo intero”.
Quello che ha detto la sfera politica
I leader israeliani non sono gli unici a essere indignati per le violenze subite dai loro sostenitori. In un contesto di crescenti attacchi antisemiti in Europa, molte figure politiche hanno reagito. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen “condanna fermamente questi atti inaccettabili” definendoli “attacchi spregevoli”.
In Francia, Emmanuel Macron “ha condannato fermamente” la violenza che, secondo lui, ricorda “le ore più vergognose della storia”. “Invio il mio sostegno ai feriti. La Francia continuerà a lottare senza sosta contro l’odioso antisemitismo», ha reagito il presidente francese a X.
Questi avvenimenti accaduti durante la notte hanno suscitato discorsi da tutte le parti in Francia e in Europa. Marine Le Pen non ha esitato a criticare l’estrema sinistra e a giudicarla responsabile di “questo scoppio di violenza antisemita”. “L’odio verso gli ebrei si sta diffondendo a macchia d’olio in diversi paesi europei, trasportato dalla retorica incendiaria dell’estrema sinistra”, ha insistito il capo della RN. Il suo alleato Éric Ciotti ha denunciato “un linciaggio” che deve “provocare una scossa elettrica”.
La partita Francia Israele è sotto pressione
Dopo questi avvenimenti si sono levate voci per chiedere la cancellazione o il rinvio della partita di calcio tra Francia e Israele prevista giovedì 14 novembre allo Stade de France, a Parigi. La France insoumise, che chiede il riconoscimento di uno Stato palestinese, ha chiesto l’annullamento dell’incontro, ritenendo il contesto troppo teso. In viaggio verso Marsiglia, il ministro dell’Interno Bruno Retailleau ha reagito rapidamente. “Alcuni chiedono che la partita venga spostata. Non lo accetto: la Francia non si tira indietro perché equivarrebbe ad abdicare di fronte alle minacce di violenza e di antisemitismo», ha twittato il ministro. Verranno tuttavia implementati mezzi di sicurezza specifici.
Giovedì si era già verificato un incidente diplomatico tra Francia e Israele a margine della visita ufficiale di Jean-Noël Barrot a Gerusalemme. La polizia israeliana è entrata “armata” e “senza autorizzazione” a Eléona, luogo di pellegrinaggio gestito dalla Francia. Una situazione definita “inaccettabile” dal ministro degli Esteri, che poi si è rifiutato di mettervi piede. Due gendarmi francesi sono stati arrestati prima di essere rilasciati. La Francia, che “condanna” queste “azioni inaccettabili”, ha annunciato che convocherà l’ambasciatore israeliano a Parigi.
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