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Le immagini di una studentessa iraniana che si spoglia nuda davanti alla sua università in segno di protesta fanno il giro del mondo

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Uno studente iraniano che si è spogliato nudo per protestare contro le molestie da parte dei miliziani della Guardia rivoluzionaria è stato arrestato a Teheran, hanno riferito gruppi di attivisti sui social media. La giovane, la cui identità non è stata rivelata, studentessa della prestigiosa Università Azad di Teheran, è stata molestata da membri della milizia Basij, secondo questi attivisti.

Per protesta si è spogliata nuda davanti all'università e ha camminato per le strade in mutande, secondo un video. Postato per la prima volta dal sito studentesco iraniano Amir Kabir, il video è stato pubblicato da numerosi siti persiani tra cui il sito legale Dadban, il gruppo per i diritti umani Hengaw e il sito di notizie Iran Wire.

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Il video sembra essere stato girato dai residenti di un edificio vicino. Altre immagini mostrano la giovane donna gettata in un'auto da uomini in borghese. Secondo il sito Amir Kabir sarebbe stata picchiata durante l'arresto. “Le autorità iraniane devono rilasciare immediatamente e incondizionatamente” la giovane donna, ha dichiarato Amnesty Iran, sezione di Amnesty International, su X. “Le accuse di percosse e violenza sessuale contro di lei durante il suo arresto devono essere oggetto di un'indagine indipendente e imparziale. ” aggiunge l'organizzazione.

Oltre 550 morti dal 2022

L'agenzia iraniana Fars ha denunciato l'accaduto e ha pubblicato una foto sfocata dello studente. Secondo l'agenzia, la giovane donna indossava abiti “inappropriati” in classe e si è “spogliata” dopo essere stata avvertita dalle guardie di sicurezza. La legge islamica in Iran impone alle donne un codice di abbigliamento molto rigido, alle quali è richiesto di indossare foulard e abiti larghi che ne nascondano le forme. Secondo la Fars, citando “testimoni”, gli agenti hanno parlato “con calma” alla giovane e non hanno agito in modo aggressivo.

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Le donne iraniane sono all’origine di un movimento di rivolta senza precedenti nel Paese dopo la morte, nel settembre 2022, della giovane curda Mahsa Amini, arrestata per non aver rispettato il codice di abbigliamento. Il movimento “Vita e libertà delle donne” è stato massicciamente represso dalle autorità iraniane, provocando almeno 551 morti e migliaia di persone arrestate, secondo le ONG.

Sui social network molti internauti manifestano il loro sostegno alla giovane donna. “Immagini che lasciano senza parole! (…) Che coraggio…”, scrive in particolare l'iraniano Farid Vahid, condirettore dell'Osservatorio Nord Africa e Medio Oriente della Fondazione Jean-Jaurès.

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