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Migranti illegali: l’UE vuole che la legge incoraggi i rimpatri

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La Commissione europea proporrà una nuova legislazione per incoraggiare le espulsioni dei migranti irregolari, ha annunciato lunedì la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. L’obiettivo è quello di “snellire in modo efficace il processo di restituzione”.

“Abbiamo bisogno di un nuovo quadro legislativo per rafforzare la nostra capacità di agire”, ha spiegato il presidente della Commissione in una lettera indirizzata ai paesi dell’UE, prima del vertice europeo di giovedì e venerdì a Bruxelles, dedicato in parte alle questioni relative all’immigrazione.

Per fare ciò, Bruxelles propone di facilitare le espulsioni delle persone in situazione irregolare, in particolare stabilendo il riconoscimento reciproco delle decisioni prese da questo o quello Stato membro.

“Dobbiamo costruire un livello di armonizzazione e fiducia che garantisca che i migranti, soggetti alla decisione di ritornare in un paese, non possano sfruttare le lacune del sistema per evitare questo ritorno altrove”, ha spiegato la von der Leyen.

Politica dei visti

Meno del 20% delle decisioni di espulsione dei migranti in situazione irregolare vengono seguite, ha sottolineato ulteriormente. Lei ha promesso una cooperazione rafforzata con i paesi terzi interessati, ad esempio rafforzando la concessione dei visti ai paesi recalcitranti.

“L’allineamento della politica dei visti si è rivelato uno strumento importante per gestire i movimenti irregolari verso l’UE”, ha osservato von der Leyen, prendendo come esempio il Bangladesh e il Ghana.

Il presidente della Commissione suggerisce inoltre di sviluppare relazioni ‘strategiche’ con i Paesi di origine e di trasferimento, come già fatto con la Libia o la Tunisia. L’UE ha firmato accordi con questi paesi volti, tra le altre cose, a rallentare la partenza dei migranti verso l’UE dal loro territorio, o addirittura a rimpatriarli nei loro paesi di origine.

“I rimpatri dal Nord Africa verso i paesi di origine si sono intensificati attraverso le operazioni finanziate dall’UE per raggiungere i 17.700 nel 2024”, ha accolto con favore la von der Leyen.

Questi accordi stipulati in Tunisia o in Libia hanno permesso di ridurre del 66% gli ingressi irregolari di migranti nell’UE attraverso il Mediterraneo centrale, ha inoltre sottolineato.

Verso la Spagna

Ma, ha riconosciuto, gli arrivi in ​​Spagna attraverso il Mediterraneo occidentale e l’Atlantico sono aumentati alla fine di settembre del 56% su base annua. Raccomanda quindi di rafforzare il partenariato dell’UE con paesi come la Mauritania, per rallentare queste partenze.

I ministri degli interni dell’Unione europea hanno discusso giovedì scorso in Lussemburgo di un ulteriore inasprimento della politica migratoria, tra richieste di revisione della “direttiva rimpatri” e discussioni sui trasferimenti di migranti verso paesi terzi.

Diversi paesi europei hanno chiesto una revisione di questa “direttiva rimpatri” del 2008 che armonizza le norme sull’espulsione alle frontiere. Francia e Germania hanno in particolare sostenuto una nota dei Paesi Bassi e dell’Austria sull’argomento al fine di “facilitare” e “accelerare” i rimpatri.

Tuttavia, un primo tentativo di revisione nel 2018 è fallito.

/ATS

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