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In Israele, le guerre infinite di Yoav Gallant, ministro della Difesa

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Yoav Gallant, ministro della Difesa israeliano, visita il luogo del festival Tribe of Nova, un anno dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Israele, 7 ottobre 2024. STAMPA LUCIEN LUNG/RIVA PER “THE WORLD”

Questa avrebbe dovuto essere un’umiliazione di troppo. Quella inflitta dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu al suo ministro della Difesa, Yoav Gallant, interrompendo bruscamente il viaggio programmato a Washington, mercoledì 9 ottobre. Lo scopo di questa visita era incontrare il suo omologo, il segretario alla Difesa Lloyd Austin, mentre si preparano gli attacchi israeliani contro l’Iran. La sua cancellazione avrebbe potuto provocare una crisi aperta tra i due leader israeliani che stanno conducendo una guerra a Gaza, e ora in Libano, con disaccordi esposti da mesi. Ma Yoav Gallant obbedì. Ancora una volta, con riluttanza, ha servito gli obiettivi del Primo Ministro, che ha ripreso il controllo del canale tra Israele e Stati Uniti, fortemente turbato dalle sue stesse tensioni con Joe Biden. Quest’ultimo non nasconde più l’avversione che gli ispira il leader israeliano.

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Mercoledì, nel corso di una telefonata tra i due uomini – cui si è aggiunta la vicepresidente e candidata democratica alle presidenziali Kamala Harris – si trattava di fare il punto sulla condotta delle guerre intraprese dall’esercito israeliano a Gaza e in Libano, ma anche per discutere il modo in cui Israele intende colpire l’Iran. Benyamin Netanyahu intendeva quindi coinvolgere gli Stati Uniti senza dare a Washington il margine di influenza l’esatta portata di questi attacchi, i cui dettagli sarebbero stati sottoposti al voto del gabinetto di sicurezza israeliano giovedì 10 ottobre. Il primo ministro e il presidente americano non si parlavano da quasi due mesi, anche se l’accelerazione degli eventi nella regione avrebbe giustificato ampi scambi.

Si valuta l’opzione di colpire duramente obiettivi iraniani dalla potenza israeliana dopo la salva di 180 missili balistici lanciati da Teheran contro il territorio israeliano, il 1°È ottobre. Yoav Gallant, non coinvolto nella conversazione con gli americani, mercoledì sera ha dichiarato davanti agli ufficiali militari israeliani che gli attacchi sarebbero stati “micidiale, preciso e sorprendente”. E per aggiungere: “Non capiranno cosa è successo loro e come è successo loro. » La roboante minaccia resta vaga, ma sembra indirizzare, almeno in parte, la natura dell’azione verso operazioni speciali come quella che ha portato all’eliminazione del leader di Hamas Ismaïl Haniyeh a Teheran il 31 luglio. Con il rischio di innescare a sua volta una risposta iraniana di alto livello.

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