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A Gaza un bilancio umano considerevole, difficile da quantificare con precisione e offuscato dalla propaganda di Hamas

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Cédric Mathiot

Pubblicazione

Pubblicato il 9 ottobre 2024 alle 07:20. / Modificato il 9 ottobre 2024 alle 08:07.

7 ottobre, un anno dopo

L’attacco di Hamas in Israele e la guerra a Gaza hanno scosso il mondo. Un anno dopo questo devastante 7 ottobre 2023, Le Temps racconta il suo impatto sull’intimità delle vite israeliane e palestinesi, nonché le dinamiche che stanno rimodellando il Vicino e Medio Oriente e i dibattiti che agitano la Svizzera.

Il nostro dossier speciale

La data del 7 ottobre rimarrà quella del giorno nero che vide il massacro di circa 1.200 persone (di cui 800 civili) in Israele. Ma è anche il primo giorno delle terribili rappresaglie dello Stato ebraico contro Hamas e la popolazione di Gaza. Ritorsioni che da allora non si sono più fermate. Dopo un anno di bombardamenti israeliani, che hanno devastato l’enclave, il bilancio umano è considerevole e del tutto sproporzionato rispetto a quanto il conflitto aveva conosciuto fino ad allora. Ci sono decine di migliaia di morti. Quanto esattamente? È impossibile saperlo. Questa incertezza, specifica di tutte le aree di conflitto, è legata principalmente alla devastazione di Gaza, delle sue infrastrutture e dei suoi sistemi di comunicazione.

Nel novembre 2023, il crollo del sistema centralizzato di registrazione delle vittime, al culmine degli scioperi, ha complicato notevolmente le identificazioni e ha costretto le autorità a mettere in atto vari mezzi alternativi per contare le vittime. Alla fine di marzo, il Ministero della Salute contava più di 15.000 vittime non identificate, ovvero più del 45% del totale dei decessi allora contati. Da allora, il Ministero della Sanità ha inserito migliaia di nomi sui corpi e ha pubblicato in diverse occasioni gli elenchi dei nomi delle vittime. L’ultimo, pubblicato a settembre, comprendeva quasi 35.000 nomi. Ci sono più di 11.000 bambini lì, più di 700 dei quali hanno meno di un anno. A ciò si aggiungono più di 7.000 vittime, non ancora del tutto identificate, e anche persone ancora sotto le macerie, anche se l’inclusione di queste ultime nei rapporti non è chiara nelle comunicazioni delle autorità di Gaza.

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