Alle terme la “vita da cani” assume un altro significato

“Tutti i trattamenti disponibili per gli esseri umani esistono oggi per i cagnolini”, afferma Eliane Rodrigues, proprietaria della Starpet Dog Spa, in un quartiere borghese di Brasilia. In questo centro benessere i cani possono sottoporsi alla cromoterapia, un trattamento a base di fasci di luce, oppure alla cura completa del manto, idratato e shampooato con speciali prodotti detossinanti.

E per i cani più ansiosi, la spa offre uno spazio “a basso stress”. “Prima, le persone non si prendevano davvero cura dei loro cani. Davano loro gli avanzi del cibo e li lavavano con qualsiasi cosa, a volte anche con il detersivo per i piatti. Oggi siamo molto più attenti”, insiste la specialista mentre uno dei suoi dipendenti esamina il pelo di un cane al microscopio digitale.

Con 160 milioni di animali domestici, di cui 62 milioni di cani e 30 milioni di gatti, secondo l’Instituto Pet Brasil, che rappresenta diverse aziende del settore, il Paese ha più compagni pelosi dei giovani sotto i 14 anni (40 milioni). Da vent’anni la crescita della classe media fa diminuire il tasso di natalità.

E questi animali “sono diventati a pieno titolo membri della famiglia”, osserva Eliane Rodrigues. “Non si tratta solo di bambini, perché i bambini, quando crescono, se ne vanno. Gli animali restano”, aggiunge una delle sue clienti, Silvana Matos. È venuta per la prima volta alla spa per cani tre anni fa, per curare Bento, uno dei suoi due cani Pomerania. Soffriva di alopecia, una malattia che provoca la caduta dei capelli. Da allora, porta lì regolarmente i suoi compagni Bento e Fenix.

Un mercato nuovo e in crescita