Medico marocchino chiede di curare i feriti nella Striscia di Gaza

AA/ Rabat/ Khalid Mejdoup

Un medico marocchino ha invitato il suo Paese ad accogliere i feriti della Striscia di Gaza, sottolineando che circa 120 medici e infermieri sono pronti a recarsi nell’enclave assediata per fornire supporto medico.

È quanto emerge da una dichiarazione rilasciata ad Anadolu da Ahmed Balhous, capo di “Medici per la Palestina”, a margine della sua partecipazione ad una marcia a Rabat.

Domenica, decine di migliaia di persone sono scese nelle strade della capitale marocchina, Rabat, per una marcia in solidarietà con la Palestina e il Libano, e hanno chiesto la fine del genocidio commesso da Israele nella Striscia di Gaza.

Questa manifestazione avviene alla vigilia del primo anniversario della guerra genocida condotta da Israele nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023.

Balhous ha affermato che medici e operatori sanitari stanno partecipando per chiedere l’apertura di alcuni ospedali pubblici per curare i feriti a Gaza, in particolare quelli le cui condizioni di salute richiedono cure fuori dal confine dell’enclave palestinese assediata.

Balhous ha aggiunto che circa 120 medici e infermieri sono pronti a recarsi nella Striscia di Gaza per fornire supporto medico, ribadendo la solidarietà dei medici del suo Paese ai palestinesi dell’enclave, così come alla Cisgiordania, al Libano e allo Yemen.

Vestiti con camici bianchi, i medici hanno mostrato uno striscione con la scritta: “Contro il genocidio e i crimini sionisti, un anno di resistenza… un anno di solidarietà e sostegno”.

Dal 7 ottobre 2023, quando è iniziata la guerra genocida, Israele ha chiuso 34 ospedali su 38, compresi ospedali pubblici e privati, lasciando solo 4 ospedali con capacità limitata, in condizioni difficili, a causa della carenza di farmaci e attrezzature mediche.

*Tradotto dall’arabo da Malèk Jomni

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