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La Francia si avvicina all’Italia sulla questione migratoria

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Il primo ministro Michel Barnier e Bruno Retailleau, ministro degli Interni, a Mâcon, il 28 settembre 2024. BRUNO AMSELLEM / DIVERGENZA PER “IL MONDO”

Per il suo primo incontro internazionale, il ministro dell’Interno francese, Bruno Retailleau, si è schierato sulla questione migratoria nell’approccio del governo italiano di estrema destra di Giorgia Meloni, voltando pagina su un rapporto danneggiato da questo dossier durante la precedente legislatura francese .

Venerdì 4 ottobre, in occasione del vertice dei ministri dell’Interno del G7, presieduto dall’Italia, che si è svolto in Campania, ha infatti annunciato con il suo omologo Matteo Piantedosi, la firma di una dichiarazione di intenti sulla creazione di un’Unione franco-italiana unità di ricerca operativa. Dedicato allo scambio di informazioni sul “traffico di migranti”questa nuova entità dovrebbe insediarsi a Ventimiglia. Vicino al confine francese, la città italiana e i suoi dintorni sono stati un luogo di passaggio per migranti, respingimenti e tensioni da quando Parigi ha ristabilito i controlli nel 2015.

Più in generale, la posizione della Francia è vicina al metodo di M.Me Meloni, con l’esternalizzazione rafforzata del controllo delle frontiere sulla sponda Sud del Mediterraneo attraverso accordi con i Paesi di transito e di partenza. Retailleau ha inoltre affermato, nel corso della sessione plenaria sulla migrazione, che l’Italia ha svolto un ruolo pionieristico in questo ambito, al quale ora la Francia intende unirsi.

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Conta solo il risultato

L’approccio italiano, presentato come obbediente al principio di “dare e avere” implica ottenere un rafforzamento della repressione dell’immigrazione irregolare in cambio di accordi economici. A questo proposito, il patto firmato tra l’Unione europea (UE) e la Tunisia nel luglio 2023 funge da modello. Ciò nonostante le gravi violazioni dei diritti umani contro i migranti documentate nel paese. Visto dalle capitali europee, conta solo il risultato: secondo i dati di Frontex, l’agenzia europea delle guardie di frontiera, i flussi sulla rotta migratoria del Mediterraneo centrale sono diminuiti del 61% nei primi sei mesi del 2024.

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Venerdì l’Italia ha coinvolto nella riunione dedicata alle migrazioni anche il segretario di Stato tunisino agli Affari Esteri, nonché i ministri degli Interni algerino e libico. Organizzato in un lussuoso salone per matrimoni con piscina nel comune di Mirabella Eclano, nella regione dell’Irpinia, da cui proviene il signor Piantedosi, il summit ha dato l’opportunità al Paese ospitante di promuovere un approccio alle questioni migratorie che concentra la maggior parte degli sforzi compiuti di Giorgia Meloni in tema di politica estera.

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