Jack Smith, il procuratore speciale che ha portato avanti il ​​procedimento contro Donald Trump, lascia il Dipartimento di Giustizia

Era il cruccio di Donald Trump. Il procuratore speciale Jack Smith si è dimesso venerdì 10 gennaio, ha annunciato sabato il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. Questa decisione era attesa.

Ma prima di lasciare il dipartimento, il signor Smith, che ha istruito i due procedimenti federali contro il neoeletto presidente repubblicano, ha trasmesso, il 7 gennaio, al ministro della Giustizia, Merrick Garland, il suo rapporto confidenziale sull’indagine di questi due dossier.

Il procuratore speciale ha infine raccomandato e ottenuto, a fine novembre, lo stop al procedimento federale contro Donald Trump per tentativi illegali di ribaltare i risultati delle elezioni del 2020 e per aver nascosto documenti riservati dopo la sua partenza dalla Casa Bianca. Dopo le consultazioni, il Dipartimento di Giustizia ha concluso che la sua politica, a partire dallo scandalo Watergate nel 1973, di non perseguire un presidente in carica, “si applica a questa situazione” senza precedenti, ha spiegato il signor Smith.

Rilascio del rapporto bloccato dal tribunale della Florida

Il ministro prevede di rendere pubblico il volume del rapporto sulle accuse di interferenza elettorale nel 2020 e di trasmetterlo al Congresso. Ha detto, tuttavia, che non pubblicherà il volume che tratta della conservazione di documenti riservati da parte di Donald Trump nella sua proprietà di Mar-a-Lago (Florida) dopo la sua partenza dalla Casa Bianca. Ciò è durato fino a quando il procedimento penale contro due dei coimputati di Trump – due assistenti personali – è rimasto in corso.

Il tribunale federale della Florida, competente in questo caso, ha temporaneamente bloccato la pubblicazione del rapporto, su richiesta dei due coimputati di Donald Trump, ma il Dipartimento di Giustizia ha presentato ricorso contro questa decisione.