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Anche in Svizzera il social network X vede tramontare la sua stella. Sempre più personalità e istituzioni svizzere voltano le spalle alla piattaforma del miliardario Elon Musk.
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11 gennaio 2025 – 09:01
(Keystone-ATS) Venerdì, il portale di notizie Watson ha annunciato che avrebbe chiuso i suoi account francese e tedesco su X. Ha attribuito la sua decisione alla “mancanza di moderazione e verifica dei fatti sulla piattaforma”. E rammaricarsi che, da diversi mesi, X “riduca sempre più i suoi sforzi per garantire una solida base fattuale”.
Anche l’Istituto federale per lo studio della foresta, della neve e del paesaggio (WSL) e l’Istituto per lo studio della neve e delle valanghe (SLF) hanno lasciato X per rifugiarsi sul social network Bluesky. Anche la Stazione Ornitologica Svizzera di Sempach (LU) ha cessato la propria attività sull’ex Twitter.
Nel mondo politico la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider rappresenta attualmente un’eccezione. Preferisce Threads, l’alternativa creata dal fondatore di Facebook Mark Zuckerberg. La presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter ha invece appena aperto un conto su X.
Critica forte
In Germania più di 60 università e istituti di ricerca hanno recentemente annunciato il loro ritiro dal social network. “I valori che promuovono la diversità, la libertà e la scienza non sono più presenti sulla piattaforma”, hanno lamentato in un comunicato stampa congiunto.
X ed Elon Musk sono accusati in particolare di diffondere messaggi di odio e disinformazione. Attraverso i commenti pubblicati su X, il miliardario americano, divenuto alleato e sostenitore finanziario di Donald Trump, si è intromesso nella politica interna di diversi paesi europei.
In particolare, ha chiesto di votare per il partito di estrema destra tedesco AfD nelle elezioni anticipate del 23 febbraio e ha parlato in diretta con la sua leader Alice Weidel.
