Come previsto da mesi, e ora confermato da tutte le temperature fino al 31 dicembre, il 2024 è stato infatti l’anno più caldo mai registrato da quando sono iniziate le statistiche nel 1850, ha confermato il Climate Change Service (C3S) di Copernicus.
Il 2025 non dovrebbe essere un anno record, ma l’Ufficio meteorologico britannico ha avvertito che dovrebbe essere uno dei tre anni più caldi registrati sul pianeta.
Nel 2025, anno segnato dal ritorno al potere di Donald Trump negli Stati Uniti, i paesi dovranno anche annunciare le loro nuove roadmap sul clima, aggiornate ogni cinque anni nell’ambito dell’accordo di Parigi. Ma la riduzione dei gas serra è in fase di stallo in alcuni paesi ricchi: solo -0,2% negli Stati Uniti l’anno scorso, secondo un rapporto indipendente.
Secondo Copernicus, solo l’anno 2024 ma anche la media del biennio 2023-2024 ha superato 1,5°C di riscaldamento rispetto all’era preindustriale, prima che l’uso massiccio di carbone, petrolio e gas fossile non modificasse profondamente il clima .
Questo eccesso “dovrebbe allarmarci tutti”, ha reagito venerdì il ministro britannico responsabile della neutralità del carbonio, Ed Miliband, riferendosi ad una “minaccia esistenziale”.
Ciò non significa, però, che il limite più ambizioso dell’accordo di Parigi – rispettato da almeno 20 anni – sia stato superato, ricorda Copernicus.
Ma “sottolinea il fatto che le temperature globali stanno aumentando oltre ciò che gli esseri umani moderni hanno sperimentato”. In effetti, secondo gli scienziati, l’attuale riscaldamento del clima non si vedeva da almeno 120.000 anni.
