In Danimarca stupore dopo le dichiarazioni di Donald Trump sulla Groenlandia

In Danimarca stupore dopo le dichiarazioni di Donald Trump sulla Groenlandia
In Danimarca stupore dopo le dichiarazioni di Donald Trump sulla Groenlandia
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Il primo ministro danese Mette Frederiksen durante il vertice nordico-baltico a Harpsund, Svezia, il 27 novembre 2024. HENRIK MONTGOMERY/AFP

Seguito in diretta dai media danesi, il viaggio di Donald Trump Junior a Nuuk, capitale della Groenlandia, martedì 7 gennaio, è stato breve. Venni “come turista”il figlio maggiore del neo-presidente degli Stati Uniti si è fermato appena cinque ore, il tempo di incontrare alcuni sostenitori locali e scattarsi un selfie davanti alla statua del missionario Hans Egede, fondatore di Nuuk nel 1728 e simbolo della colonizzazione degli Stati Uniti l’isola più grande del mondo dal Regno di Danimarca.

Se questa vorticosa visita del figlio di Donald Trump ha suscitato fastidio a Copenhagen, non è niente in confronto allo stupore suscitato dalle dichiarazioni del padre, nel corso di una conferenza stampa, organizzata lo stesso giorno, a West Palm Beach, in Florida. Non escludendo la presa della Groenlandia con la forza, il miliardario ha esclamato: “Non sappiamo nemmeno se la Danimarca abbia diritti legali su di essa, ma se li ha, deve rinunciarvi, perché ne abbiamo bisogno per ragioni di sicurezza nazionale. » Se Copenaghen si rifiuta di cedere, il presidente eletto si dice pronto a imporsi “dazi doganali molto alti sui prodotti danesi”.

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