Secondo il quotidiano Al-Akhbar, Israele ha ricevuto mercoledì l’accordo dell’inviato americano Amos Hochstein e del generale Jasper Jeffers, capo del comitato di supervisione del cessate il fuoco, per stabilire tre basi militari in punti strategici del sud del Libano. Questa decisione arriva perché il periodo di 60 giorni stabilito dall’accordo di cessate il fuoco con Hezbollah scade tra due settimane.
Le fonti citate dal giornale precisano l’ubicazione delle tre basi previste: la prima nella zona di Al-Labouneh nel settore occidentale, vicino a Naqoura e Alma al-Shaab, di fronte alle località della Galilea occidentale. Il secondo è previsto a Jabal Blat nel settore centrale, tra Marouahine, Ramia, Beit Lif e Al-Quuzah, di fronte alle località di Zarit e Shtula. Il terzo sarà stabilito nella zona di Al-Hamams, tra Khiam e Al-Wazzani, di fronte a Metulla.
Fonti del gabinetto di sicurezza israeliano sottolineano che ci sono aree in Libano dalle quali Israele non intende ritirarsi per diversi anni. Questa posizione nasce da un disaccordo fondamentale nell’interpretazione dell’accordo: mentre il Libano vuole distinguere i villaggi dalle infrastrutture terroristiche, la posizione israeliana è più rigida, considerando che qualsiasi edificio che sia servito come deposito di armi o come area di preparazione è un’infrastruttura terroristica che non può essere riabilitato.
Il ministro Bezalel Smotrich ha accennato a queste intenzioni affermando che ci sono “cose che si asterrà dal dire per 15 giorni”, riferendosi al previsto insediamento di Donald Trump. I suoi commenti rafforzano le stime secondo cui Israele intende rimanere in alcune aree anche dopo la fine dei 60 giorni stabiliti dall’accordo.
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