Rivalità e ambizioni all'interno dell'Esercito dal 1960

Rivalità e ambizioni all'interno dell'Esercito dal 1960
Rivalità e ambizioni all'interno dell'Esercito dal 1960
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Le notizie sull’assegnazione del generale di brigata Souleymane Kandé a Nuova Delhi nel maggio 2024 offrono l’opportunità di esplorare un aspetto spesso trascurato dell’esercito senegalese. Conosciuto per il suo patriottismo e la sua lealtà verso le autorità civili, in una regione dove i colpi di stato sono legioni, l'esercito senegalese è spesso visto come un modello di stabilità. Tuttavia, le ambizioni personali all’interno di questo organismo militare hanno talvolta causato notevoli tensioni.

Dalla creazione dell’esercito nazionale nel 1960 e durante la presidenza di Abdou Diouf, “sconvolgimenti” interni hanno segnato la sua storia. Diversi casi di incarichi forzati di alti ufficiali sono simili a quello del generale Kandé, dove furono evidenziate rivalità personali. In effetti, l’assegnazione dei posti nelle ambasciate è stata talvolta vista come una strategia per calmare le tensioni interne.

Il tenente colonnello Mademba Sy fu il primo ad essere nominato addetto militare contro la sua volontà. Gli archivi coloniali lo descrivono come un brillante ufficiale che aspirava a guidare l'esercito senegalese. La rivalità con l'allora Cemga, Jean Alfred Diallo, lo portò via da Dakar con un appuntamento a Ouagadougou, poi a Parigi e infine a Kinshasa. Il suo nome fu addirittura legato alle voci di un colpo di stato nel 1963.

Il comandante Faustin Pereira seguì un percorso simile nel 1963, dopo essersi opposto a Diallo e aver ricevuto una punizione per insubordinazione. Il suo tentativo di restare in Senegal, anche con l'intercessione di dignitari religiosi, fallì e fu inviato a Washington. Pereira, anche dopo il suo pensionamento nel 1969, fu implicato in un cosiddetto caso di cospirazione natalizia, sebbene mancassero le prove per giustificare la sua condanna.

Un altro intrigo degno di nota riguarda il generale Joseph-Louis Tavarez de Souza e un tentativo di colpo di stato nel 1988, su cui il presidente Abdou Diouf ritorna nelle sue memorie. Un caso che, seppur rapidamente estinto, resta parzialmente inspiegato secondo Le Quotidien. De Souza è stato successivamente nominato ambasciatore a Bonn, anche se successivamente licenziato per “condotta grave”. Lui stesso ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento in un colpo di stato.

Queste rivalità e intrighi interni non intaccano però l’identità dell’esercito senegalese, che continua a definirsi “Esercito della Nazione”. Come sottolinea l’autore Cheikh Anta Babou, professore di storia all’Università della Pennsylvania, riesce a gestire le sue contraddizioni interne preservando la stabilità del Paese. L'articolo originale è stato consultato sul sito Le Quotidien.

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