L’esordio del primo ministro è però turbato dal devastante passaggio del ciclone tropicale Chido sabato a Mayotte dove si contano già almeno 14 morti, ma dove il numero totale delle vittime potrebbe arrivare a “diverse centinaia” secondo il prefetto del isola. Il primo ministro ha partecipato sabato sera a una riunione interministeriale di crisi, convocata con il ministro degli Interni Bruno Retailleau, sulla situazione nell’arcipelago. “I servizi statali sono presenti e organizzati” di fronte ad un ciclone “di violenza inaspettata”, ha dichiarato Bayrou dopo questo incontro. “È una situazione drammatica, assolutamente eccezionale”, con un bilancio umano che potrebbe essere “pesante”, ma “lo Stato resiste”, assicura Retailleau al suo fianco.
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Declassamento del rating sovrano della Francia
Il signor Bayrou ha ricevuto sabato il primo presidente della Corte dei conti, Pierre Moscovici, il prefetto dell’Ile-de-France Marc Guillaume, la presidente dell’Assemblea Yaël Braun-Pivet, e il suo omologo del Senato Gérard Larcher, il giorno dopo la sua appuntamento a Matignon, al seguito di Michel Barnier (LR), vittima di una mozione di censura tre mesi dopo il suo arrivo. Anche il governatore della Banca di Francia, François Villeroy de Galhau, ha parlato con il capo del governo, dopo il declassamento del rating sovrano della Francia da “Aa2” ad “Aa3” nella notte tra venerdì e sabato da parte dell’agenzia di rating Moody’s, che teme che la “frammentazione politica” del Paese non favorisca una rapida ripresa delle finanze pubbliche. Venerdì, durante il tradizionale passaggio di consegne, François Bayrou ha subito sollevato il tema del deficit e del debito, “una questione che pone un problema morale”.
La sua prima sfida sarà quella di fornire alla Francia un bilancio per il prossimo anno, con un’Assemblea nazionale ancora senza maggioranza. Assicurando di non ignorare nulla “dell’Himalaya che ci sta davanti, delle difficoltà di ogni tipo”, ha promesso di “non nascondere nulla, non trascurare nulla e non lasciare nulla da parte”. Il Primo Ministro, 73 anni, deve ora affrontare la composizione del suo governo, che vuole compatto e dominato da figure esperte.
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Il rischio censura
Deve sopportare un’Assemblea che può farlo cadere se le voci della sinistra si uniscono a quelle del Raggruppamento Nazionale, come durante la mozione che ha posto fine al contratto d’affitto di Michel Barnier. Su X lo ha messo in guardia anche il presidente della Rn, Giordano Bardella: il capo del governo sarà “sotto sorveglianza” del Parlamento e “del primo gruppo di deputati dell’Assemblea nazionale”, quello del suo partito. Ha chiesto che la RN, esclusa martedì dall’incontro con il Capo dello Stato, sia ricevuta “rapidamente” dal Primo Ministro, e ha ricordato le sue “linee rosse”, siano esse sul “potere d’acquisto”, sulla sicurezza o anche sul proporzionale.