La sospensione delle procedure decisa lunedì dopo la caduta di Bashar al-Assad riguarda 500 richiedenti siriani in Svizzera, secondo la SEM. Questo congelamento riguarda solo le procedure in corso, precisa, volendo fare chiarezza su una decisione “che non è stata compresa”.
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11 dicembre 2024 – 10:29
(Keystone-ATS) La sospensione delle procedure per i richiedenti asilo siriani “non fa altro che rinviare la decisione in attesa che la situazione diventi più chiara”, ha dichiarato la portavoce della Segreteria di Stato della Migrazione (SEM), Anne Césard, contattata da Keystone-ATS.
La SEM non è in grado di precisare quando sia stata depositata la richiesta delle 500 persone che hanno visto la loro procedura sospesa.
Nuove domande d’asilo sono ancora possibili e il congelamento dei rimpatri forzati in Siria, deciso nel 2011, resta attuale, precisa la Césard, constatando che la decisione della SEM “non è stata compresa”. Secondo i dati di ottobre, circa dieci persone hanno finora ricevuto una decisione di rimpatrio senza essere state rimpatriate in Siria.
Durata sconosciuta
La sospensione del procedimento può durare da alcune settimane ad alcuni mesi, secondo il portavoce. Il ministro degli Esteri Ignazio Cassis ha parlato lunedì di qualche giorno o di qualche settimana. Una decisione simile è stata presa per il Sudan a febbraio. Quasi un anno dopo, è ancora in vigore.
Diversi paesi europei, tra cui Francia e Germania, hanno annunciato lunedì che sospenderanno l’esame delle domande di asilo provenienti dalla Siria. Da parte sua, l’Austria è arrivata addirittura ad annunciare che stava preparando un “programma di rimpatrio ed espulsione”.
Ci sono più di 6 milioni di rifugiati siriani nel mondo. Secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica, alla fine dello scorso anno in Svizzera risiedevano circa 28’000 cittadini siriani.
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