È la fine di un regno. Dopo quasi cinquant’anni di dittatura avviata da suo padre, Bashar al-Assad è stato appena detronizzato dalla guida della Siria dai ribelli islamici del gruppo Hayat Tahrir al-Sham (HTS). Un attacco tanto spettacolare quanto rapido che ha spinto il “Macellaio di Damasco” a fuggire rapidamente dal Paese.
Accompagnato dalla famiglia, il presidente deposto avrebbe preso un aereo nella notte tra sabato e domenica, diretto a Mosca, dove la Russia gli avrebbe concesso asilo, secondo diverse fonti della stampa locale. Facciamo il punto.
Una partenza da Damasco
È stato Rami Abdel-Rahman, direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, il primo a confermare la partenza dell’ex dittatore siriano. Secondo il presidente della ONG con sede nel Regno Unito, un aereo che trasportava Bashar al-Assad e la sua famiglia “ha lasciato la Siria attraverso l’aeroporto internazionale di Damasco prima che le forze di sicurezza dell’esercito se ne andassero”. [le site] ».
Allo stesso tempo, sul suo account X, il sito Flightradar24 ha confermato la partenza di un aereo cargo (un modello Ilyushin IL-76T) domenica dalla Siria. Sempre secondo le informazioni dell’air tracker, l’aereo è decollato all’orario previsto, l’1:55 di Damasco (le 3:55 di Parigi).
Flightradar24 dice di aver perso il segnale dell’aereo vicino alla città di Homs, nel centro del paese, che è caduta nelle mani dei ribelli durante la notte. Il plotter di volo specifica su X che “l’aereo stava volando in una zona di disturbo del GPS” e “aveva un transponder di vecchia generazione” che potrebbe spiegare la perdita del segnale.
Mosca, terra di asilo?
Alla fine della giornata di domenica, secondo l’AFP, i suoi familiari sono arrivati a Mosca. »
Informazione ampiamente diffusa sui social network, ma confermata poche ore dopo anche dalla Reuters, che questa volta cita l’agenzia di stampa russa Interfax: “La Russia ha concesso loro l’asilo per motivi umanitari. »
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Questo lunedì, tuttavia, la Russia ha rifiutato di confermare la presenza di Bashar al-Assad e della sua famiglia sul suo territorio. “Non ho nulla da dirvi sull’andirivieni del presidente Assad”, ha assicurato alla stampa il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, precisando che “non è previsto alcun incontro [prévue entre Vladimir Poutine et Bachar al-Assad] nell’agenda ufficiale del presidente russo. “Il mondo intero è rimasto sorpreso da quello che è successo. Non facciamo eccezione”, ha concluso.