In caso di caduta, una Francia ingovernabile?

In caso di caduta, una Francia ingovernabile?
In caso di caduta, una Francia ingovernabile?
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Emmanuel Macron è attualmente in viaggio presidenziale in Arabia Saudita. Qui viene accolto dal principe Mohamed Bin Salman.

AFP

Rischio sui tassi debitori, crisi di bilancio, situazione politica sconosciuta… Il rovesciamento del governo di minoranza di centrodestra di Michel Barnier, che potrebbe avvenire già mercoledì, aprirebbe un periodo di molteplici incertezze in Francia.

Lunedì l’estrema destra ha annunciato che voterà a favore della censura sulle questioni di bilancio, cosa che, insieme ai voti della sinistra, dovrebbe segnare la fine del governo Barnier, formato il 21 settembre dopo diverse settimane di crisi politica.

La Francia è fortemente indebitata e il governo, che intende varare numerose e criticate misure di risparmio, lunedì si è assunto la responsabilità del disegno di legge sul finanziamento della previdenza sociale.

Nessuna nuova elezione prima di luglio

Se il governo Barnier cade, dal punto di vista costituzionale il presidente Emmanuel Macron dovrà nominare un nuovo Primo Ministro. Gli si prospettano diverse opzioni, tutte rischiose. Dopo aver sciolto l’Assemblea a giugno, non potrà indire nuove elezioni legislative prima del luglio 2025.

Con un’Assemblea nazionale molto polarizzata e divisa in tre grandi schieramenti, sinistra, centrodestra ed estrema destra, che non riescono a trovare un compromesso tra loro, il rischio di una nuova censura è molto significativo.

L’ipotesi Barnier 2

Emmanuel Macron potrebbe decidere di rinominare Michel Barnier, pronto a fare concessioni per persuadere il Raggruppamento Nazionale. Restano inoltre voci sulla nomina dell’ex primo ministro ed ex ministro degli Interni Bernard Cazeneuve, di sinistra ma anti-Nuovo Fronte Popolare (coalizione di sinistra che riunisce la sinistra radicale, socialisti ed ecologisti). come quello della formazione di un governo tecnico.

In ogni caso, le misure di bilancio dovranno essere approvate per il 2025.

Nessun arresto

Uno “shutdown”, una paralisi amministrativa all’americana, dove ad esempio i dipendenti pubblici non verrebbero più pagati, è molto improbabile grazie ai molteplici meccanismi della Costituzione.

Quest’ultima prevede che se il Parlamento non si è “pronunciato” entro determinate scadenze sulla Finanziaria, il governo potrà ricorrere ad ordinanze con scadenze fissate quest’anno rispettivamente al 5 e al 21 dicembre, si legge in un documento dell’Assemblea. Tuttavia, questa soluzione è accompagnata da questioni giuridiche che potrebbero ostacolare l’uso degli ordini.

Precedenti nel 1963 e nel 1980

Il governo può anche chiedere all’Assemblea di votare entro l’11 dicembre solo sulle “entrate” del bilancio, oppure presentare una legge speciale entro il 19 dicembre per riscuotere le tasse. Prima di sostenere le spese strettamente necessarie al funzionamento dello Stato, secondo quelle del bilancio 2024, la Francia aveva precedenti nel 1963 e nel 1980.

Qualunque sia la strada, sorgerebbe una domanda: può un governo censorio, che dovrebbe gestire l’attualità, far funzionare la macchina del bilancio?

E sui mercati?

La seconda economia della zona euro dopo la Germania è attualmente valutata “AA-” con un outlook stabile dall’agenzia di rating S&P, che venerdì ha offerto alla Francia una tregua non declassando questo rating.

Una possibile caduta del governo Barnier preoccupa gli investitori: subito dopo che il primo ministro francese ha ritenuto responsabile il governo, il divario tra i tassi debitori di Francia e Germania è aumentato notevolmente sui mercati.

La differenza tra questi due tassi, chiamata “spread”, e barometro della fiducia degli investitori nella firma francese, ammonta a 0,88 punti percentuali, un livello paragonabile al 2012.

Se un abbassamento delle prospettive del rating sovrano francese a negativo avrebbe un impatto minimo sugli oneri finanziari della Francia, una retrocessione del suo rating a una categoria inferiore, insieme alla caduta del governo senza bilancio, rischierebbe di aumentare le tensioni.

Michel Barnier ha anche messo in guardia contro “gravi turbolenze sui mercati finanziari”, mentre i tassi della Francia sono più alti di quelli di Spagna e Portogallo, e vicini a quelli della Grecia, anche se con un rating inferiore.

(afp)

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