Questi raduni a Tbilisi e in altre città sono stati repressi dalla polizia con idranti e gas lacrimogeni.
Pubblicato il 01/12/2024 20:48
Tempo di lettura: 1 minuto
La mobilitazione non si indebolisce. Migliaia di manifestanti pro-UE si sono riuniti nuovamente la sera di domenica 1 dicembre in diverse città della Georgia, per la quarta notte consecutiva. Queste manifestazioni fanno seguito alla decisione del governo di rinviare l'ambizione del Paese di aderire all'Unione Europea fino al 2028. Questi raduni a Tbilisi e in altre città sono stati repressi con idranti e gas lacrimogeni dalla polizia, che ha effettuato più di 150 arresti. Decine di agenti di polizia sono rimasti feriti da proiettili e petardi lanciati dai manifestanti.
Il Paese ha ottenuto lo status di candidato nel 2023, prima di vedere il processo congelato da Bruxelles un anno dopo a causa dell’adozione di un controversa legge sull’“influenza straniera”. L'ex repubblica sovietica è in subbuglio dalle elezioni legislative del 26 ottobre, vinte dal partito al potere Sogno georgiano ma denunciate come viziate da irregolarità da parte dell'opposizione, che boicotta il nuovo Parlamento.
A reclamare nuove elezioni sono i partiti dell'opposizione e anche la presidentessa Salomé Zourabichvili, che ha rotto con il governo e ha annunciato che rifiuterà di rinunciare al suo mandato alla fine dell'anno finché non si terranno nuove elezioni legislative. non avrà luogo. “Ovviamente no”ha risposto il primo ministro Irakli Kobakhidze ai giornalisti che gli chiedevano se il governo, accusato di deriva autoritaria filo-russa, sarebbe d'accordo a organizzare nuove elezioni.