Un sessantenne ubriaco che avrebbe causato la morte di quattro persone, tra cui un padre con figli piccoli e una poliziotta appena sposata, e ferito altre nove persone, avrebbe ammesso di aver bevuto 18 birre poco prima di mettersi al volante venerdì.
“Le scelte orribili di questo individuo hanno sconvolto la vita e distrutto dozzine di famiglie. Non avrebbe dovuto essere al volante quel giorno, e non dovrebbe mai più tornare in strada”, ha detto il presidente del sindacato del Dipartimento di Polizia di New York (NYPD), Patrick Hendry, in una dichiarazione riportata lunedì dal “New York Post”.
L’imputato Steven Schwally, 64 anni, è comparso lunedì davanti alle famiglie in lutto delle quattro vittime che presumibilmente hanno perso la vita venerdì dopo che il 60enne si è schiantato direttamente contro la finestra del salone di bellezza Hawaiian Nail & Spa a Deer Park, nello stato di New York, mentre era fortemente ubriaco, secondo il procuratore Alexander Bopp.
“L’imputato ha ammesso davanti agli investigatori della polizia della contea di Suffolk di aver consumato 18 birre la notte precedente e ha indicato di aver smesso di bere intorno alle 3 o alle 4 del mattino”, ha detto in tribunale, secondo i media americani.
Tra le vittime, l’agente di polizia della polizia di New York Emilia Rennhack, 30 anni, che si è sposata lo scorso settembre, era al salone a farsi una manicure per il matrimonio di un altro collega venerdì.
Anche il proprietario del locale e padre di due bambini piccoli, Jiancai Chen, 37 anni, ha perso la vita, mentre sua moglie, Wen Jun Cheng, era tra gli altri nove feriti.
L’incidente è costato la vita anche a Yan Xu, 41 anni, che si prendeva cura di suo figlio affetto da poliomielite e di sua madre affetta da Alzheimer in Cina, secondo il “NY Post”, così come Meizi Zhang, 50 anni. Ferita anche una ragazzina di 12 anni.
La corte ha chiesto una cauzione di un milione di dollari a Steven Schwally, in attesa del processo per guida in stato di ebbrezza che, secondo i media americani, dovrà essere presentato davanti a un grand jury. Nel caso dovrebbero essere avanzate anche accuse più gravi.
