“Ungheria: quando la democrazia vacilla”: come la società ungherese ha messo alla prova l’estrema destra… e ha perso le sue libertà

“Ungheria: quando la democrazia vacilla”: come la società ungherese ha messo alla prova l’estrema destra… e ha perso le sue libertà
“Ungheria: quando la democrazia vacilla”: come la società ungherese ha messo alla prova l’estrema destra… e ha perso le sue libertà
-

Arte ha avuto un ottimo tempismo nel mandare in onda questo documentario sul regno di Viktor Orban in Ungheria, due giorni dopo le elezioni legislative che hanno visto l’estrema destra al vertice dei voti in Francia.

Tre donne testimoniano la brutalità del governo Orban: Timea Szabo, deputata dell’opposizione, racconta la battaglia politica, Niko Antal, infermiere, la distruzione dei servizi sanitari pubblici e della libertà di espressione, e Babett Oroszi, giornalista indipendente, racconta la distruzione dei media , l’acquisizione dei restanti giornali e televisioni e la persecuzione degli omosessuali. Le tre donne sono filmate dalla regista americana Connie Field.

Sul fronte della natalità, Orban condanna il ricorso all’aborto e sostiene le famiglie numerose le cui madri “sarebbero esentate a vita dalle imposte sul reddito”. Come nel caso di Marine Le Pen, Orban e i suoi scagnozzi hanno coinvolto gli elettori nella campagna elettorale per anni.

Una “storia” servita alla popolazione

“Sono ottimi strateghi: i poveri, quelli delle campagne, il Fidesz (il partito di Viktor Orban) gli darà un sacco di patate. Non è che siano stupidi, è che non hanno niente », spiega il giovane Niko. Inoltre, spiega il giovane deputato Timéa, possiedono degli elementi di linguaggio iper-provati, una “narrativa” che servono alla popolazione e che, servita da tutte le radio e da tutti i canali, finisce per entrare nella coscienza, e una capacità di hanno messo gli occhi sugli oppositori che li infastidiscono: Timéa è stata così accusata pubblicamente di finanziare la sua campagna con i soldi della droga, è stata diffamata, trascinata nel fango.

Fin dall’inizio, dice Babett, le misure hanno distrutto la democrazia. Con misure che a prima vista possono sembrare distanti, quando hai difficoltà a riempire il piatto di tuo figlio: Orban ha approvato una nuova costituzione nel 2011.

Ha demolito le istituzioni democratiche, ha proclamato l’Ungheria un “paese cristiano” anche se il 40% della popolazione è agnostica, ha attuato una riorganizzazione elettorale e ha preso il controllo dei media, sia pubblici che privati, tramite miliardari che possedevano più di 400 titoli. .

Deregolamentazione del mercato del lavoro, straordinari obbligatori e non retribuiti

Una mattina Babett arrivò al giornale dove lavorava e, insieme ai suoi 90 colleghi, trovò la porta chiusa: il titolare aveva deciso di chiudere. Babett racconta anche la corruzione dilagante del regime, il suo negazionismo in materia di ecologia. E ovviamente, dal 2015, la lotta spietata contro gli esiliati, con muri, filo spinato, cavi elettrici e perfino l’autorizzazione a sparare a vista.

Tuttavia, l’Ungheria è allo stesso tempo alleata di Vladimir Putin, il capo di stato russo, e si trova a 200 chilometri dall’Ucraina. E così lascia alla sua porta la povera gente che ha perso tutto e cerca solo di sopravvivere. Dietro queste misure si celano la deregolamentazione del mercato del lavoro, gli straordinari obbligatori e non retribuiti e una delirante omofobia ben radicata nelle strade.

Di fronte, troviamo l’incredibile coraggio di questi oppositori, nell’emiciclo del Parlamento, anche nelle regolarissime manifestazioni pacifiste. C’è anche l’Europa che potrebbe svolgere un ruolo importante nell’attacco al portafoglio di Orban. Gli eurodeputati lo attaccano regolarmente, ma anche qui le parole non bastano. In un decennio la società ungherese perse la sua libertà e la sua anima. Meditare.

Ungheria: quando la democrazia vacilla. Arte. 20:55, 2 luglio 2024.

Di fronte all’estrema destra, non arrendetevi!

È passo dopo passo, argomento contro argomento, che dobbiamo combattere l’estrema destra. Questo è ciò che cerchiamo di fare ogni giorno nell’Umanità.

Di fronte agli attacchi incessanti di razzisti e fomentatori di odio: sosteneteci! Insieme, portiamo un’altra voce in questo dibattito pubblico sempre più nauseante.
Voglio saperne di più.

-

PREV L’uragano Beryl, “potenzialmente catastrofico”, minaccia i Caraibi – rts.ch
NEXT Dmytro Gordon, giornalista ucraino, condannato in contumacia in Russia a quattordici anni di carcere