Ursula von der Leyen intende lavorare con una maggioranza filoeuropea, riunendo Ppe, S&D, Renew e Verdi. Al suo presidente del partito, Manfred Weber, si aggiunge il gruppo ECR di Giorgia Meloni. Una linea rossa per certi socialisti, liberali ed ecologisti. Non al punto da mettere in discussione l’approvazione del nuovo esecutivo.
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Vice Capo della Divisione Internazionale
Di Véronique LamquinPubblicato il 26/11/2024 alle 20:05
Tempo di lettura: 3 minuti
Inviato speciale a Strasburgo
la Unione Europea ha adottato, da cinque anni, un nuovo metodo decisionale: la maggioranza “elastica”. Oppure una coalizione formata, al Parlamento europeo, attorno al gruppo dominante e cardine, il Partito popolare europeo (conservatore, centrodestra). Su “piattaforma” con i socialisti (S&D) e i liberali (Renew). E in libera unione con i Verdi ma anche con i conservatori e i riformisti di Giorgia Meloni (ECR, estrema destra). È questa alleanza che approverà, questo mercoledì a mezzogiorno, la nuova Commissione. Con una certa elasticità interna, visto che nessuno dei gruppi si schiererà all’unanimità dietro i 27 membri del nuovo collegio.
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