Si tratta della prima volta nella storia dell’energia nucleare militare. Mercoledì 21 novembre i russi hanno lanciato, in un teatro di guerra, un missile balistico a medio raggio (IRBM) progettato in linea di principio esclusivamente per trasportare una testata nucleare. Chiamato un nuovo missile “Orečnik” secondo Mosca. Finora questo tipo di armi erano state testate solo in via sperimentale.
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Il missile russo ha colpito una fabbrica nella città di Dnipro, nell'Ucraina orientale. Secondo Kiev, il fuoco è stato sparato dalle rive del Mar Caspio, a 1.000 chilometri di distanza. Avrebbe causato due feriti. Un colpo giustificato, secondo il Cremlino, dal fatto che l'Ucraina ha utilizzato diversi missili americani a lungo raggio (ATACMS) per colpire un deposito di munizioni sul suo territorio, un giorno dopo che Washington aveva dato l'autorizzazione a tale utilizzo.
Secondo il Pentagono, il missile russo caduto sul Dnipro è classificato nella categoria degli IRBM con una gittata compresa tra 3.000 e 5.500 km, anziché nella categoria dei missili intercontinentali (ICBM in gergo), come inizialmente potrebbero credere gli esperti durante la giornata di giovedì. Non era carico – da qui l’assenza di un’esplosione al suolo – ma con un colpo del genere i russi fecero un passo avanti nell’escalation con gli occidentali.
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Di fronte ai notevoli rischi di incomprensioni, quindi di ritorsioni e di escalation nucleare, la Russia ha fatto sapere di aver avvertito gli Stati Uniti del suo lancio. “L'avviso è stato inviato automaticamente trenta minuti prima del lancio”ha detto giovedì il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “Gli Stati Uniti sono stati brevemente pre-avvisati prima del lancio attraverso i canali di riduzione del rischio nucleare”ha confermato alla stampa la vice portavoce del Pentagono, Sabrina Singh.
Una sorpresa per gli occidentali
Secondo il canale televisivo ABC News, citando una fonte ufficiale, negli ultimi giorni gli Stati Uniti avrebbero informato l'Ucraina ed i suoi alleati del possibile utilizzo di tale arma da parte della Russia, per aiutarli a prepararsi. Secondo questo funzionario, Mosca probabilmente lo ha fatto solo ” maniglia “ di questi missili sperimentali. Questa fonte ha anche confermato che la macchina apparteneva alla categoria dei «MIRV» (versare Veicoli di rientro multipli selezionabili in modo indipendente), vale a dire missili dotati di più testate che consentono di raggiungere più obiettivi contemporaneamente.
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