A 7 chilometri dalla linea del fronte, in gran parte deserta, la città di Pokrovsk attende il colpo finale. “Conto su Dio perché mi protegga”spiega con un timido sorriso Lida Garkouchenko, una fragile signora di 72 anni. Domenica 10 novembre, come ogni giorno, aspetta il cliente davanti al suo magro banco di verdure, vasetti e fiori disposti su casse accatastate sul marciapiede. Sono pochi i passanti nel quartiere Shakhtarski, situato a sud della città. Paradossalmente è proprio questo quartiere, più vicino al fronte, a restare il più vivace. Sono una decina le attività commerciali aperte in due strade perpendicolari. Nel resto di Pokrovsk i marciapiedi sono deserti e i veicoli rari.
Vedendo una vecchia conoscenza, Lida gli offre un mazzo di crisantemi e inizia una conversazione. In mezz’ora farà le valigie, perché il coprifuoco inizia alle 15 e finisce il giorno dopo alle 11. Lida dice che si è abituata al pericolo e non scende più in cantina. “troppo sporco” del suo edificio. “Resto a occuparmi dell’appartamento di mia figlia”al terzo piano di una palazzina situata a due passi dal suo stallo. A volte il rumore delle esplosioni la sveglia di notte, ma si riaddormenta subito.
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Di fronte al chiosco di Lida Garkouchenko, dall’altra parte della strada, un manipolo di soldati chiacchiera davanti al Churchill, un caffè dal design contemporaneo che sembra fuori luogo, circondato da barricate grigiastre e fatiscenti che hanno superato da tempo la sua durata di vita. Uno dei soldati, un trentenne basso che porta il nome di battaglia “Krestik”, confida con un sorriso complice che alcuni dei suoi compagni vanno in giro in abiti civili. “poter acquistare alcolici con discrezione”ma anche perché diffidano degli abitanti locali, alcuni dei quali potrebbero essere informatori dell’esercito russo.
“Possono trasmettere le coordinate degli alloggi occupati dai soldati ucraini o dai punti di comando”“Krestik” fa una smorfia. Spiega che il lungo coprifuoco è una misura per combattere i “DRG”, acronimo di gruppi di sabotatori russi infiltrati dietro le linee ucraine e che, secondo lui, sono molto attivi a Pokrovsk.
Risorse umane molto significative
Durante il giorno, i colpi sordi dell’artiglieria risuonano regolarmente in lontananza, ma il quartiere rimane relativamente risparmiato dai bombardamenti, come testimoniano le finestre degli edifici, per lo più intatte. Questa domenica, 10 novembre, i centri abitati non sono stati bombardati, ma un’esplosione molto violenta ha squarciato l’aria alla fine della mattinata, probabilmente una bomba aerea che si è schiantata su Myrnohrad, la cittadina vicina. Gli scioperi colpiscono soprattutto le zone industriali, dove la distruzione è già molto impressionante.
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