Lavoratori frontalieri: nel Granducato si dibatte del futuro del sistema pensionistico

Lavoratori frontalieri: nel Granducato si dibatte del futuro del sistema pensionistico
Lavoratori frontalieri: nel Granducato si dibatte del futuro del sistema pensionistico
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I sindacati temono uno smantellamento del sistema pensionistico da parte del governo lussemburghese che ha avviato un dibattito sull’argomento.

Rivalutare la pensione minima

Tra i nostri vicini, la pensione media dopo 40 anni di lavoro ammonta a 3.600 euro al mese. Nel settore privato le pensioni superiori a 8.000 euro rappresentano lo 0,14% della popolazione interessata.

Viceversa, il 33% delle pensioni di vecchiaia sono inferiori a 2.500 euro mensili. “Questa pensione minima è ben al di sotto della soglia del rischio povertà. Ma negli ultimi dieci anni siamo passati dal 4 al 10%. La riduzione delle pensioni nel Granducato aumenterà notevolmente il rischio povertà”.tempra Patrick Dury.

Ma se il futuro delle pensioni sarà assicurato fino al 2050, bisognerà già anticipare una riforma del sistema. Aumentare significativamente la pensione minima. “Siamo attualmente in trattative con il governoprecisa ancora il sindacalista che presenta diverse rivendicazioni. Vogliamo un confronto tripartito (governo, datori di lavoro e i 3 sindacati), una valutazione su un periodo di 10 anni con valutazioni intermedie perché la proiezione a lungo termine è troppo grande in termini di occupazione e produttività. Sosteniamo l’utilizzo della riserva di 27 miliardi a breve e medio termine mentre troviamo soluzioni. O addirittura giocare sulle entrate del sistema piuttosto che sui benefici.”

Altre strade mirano anche a perpetuare l’indennità di fine anno e il riadeguamento delle pensioni, ad aumentare il numero di periodi di contribuzione (ad esempio anni di studio) e a sviluppare fonti alternative di finanziamento.

Il Lussemburgo è un paese che sfugge alla trappola demografica. Ma, come ricorda Patrick Dury, il Granducato ha bisogno di lavoratori frontalieri, siano essi francesi, tedeschi o belgi. “Abbiamo bisogno dei lavoratori transfrontalieri per creare ricchezza. Rappresentano il 47% dei 482.000 dipendenti in Lussemburgo”.

Due gli eventi in programma

Lungi dal voler mettere in pericolo la pace sociale che regna in Lussemburgo, i sindacati granducali, che potranno contare sulla presenza di una delegazione del CSC, organizzano un’azione di sensibilizzazione e informazione pubblica il 3 dicembre alle 17.00 dell’Alvisse Hotel Park.

Il 22 novembre alle 10:30 verrà organizzato un picchetto di protesta davanti al Ministero delle Finanze nella città di Lussemburgo.

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