Il procuratore generale della CPI preso di mira dalle indagini

Il procuratore generale della CPI preso di mira dalle indagini
Il procuratore generale della CPI preso di mira dalle indagini
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L’organismo di controllo della Corte penale internazionale (CPI) ha annunciato lunedì di aver richiesto un’indagine esterna sulle accuse di “presunta cattiva condotta” del procuratore generale Karim Khan. “Prendo atto della dichiarazione resa oggi dal presidente dell’Assemblea degli Stati parti”, ha affermato il procuratore della CPI, che nega le accuse contro di lui.

Karim Khan ha fatto notizia a maggio quando ha chiesto alla Corte penale internazionale di emettere mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant e tre alti funzionari di Hamas. Il presidente dell’Assemblea degli Stati parti (ASP), Paivi Kaukoranta, aveva dichiarato che un’indagine esterna era necessaria “per garantire un processo completamente indipendente, imparziale ed equo”.

Anche Karim Khan, 54 anni, ha affermato di aver accolto con favore l’indagine e “l’opportunità di impegnarsi in questo processo”. “Continuerò tutte le altre mie funzioni di pubblico ministero, in conformità con il mio mandato, in situazioni che rientrano nella Corte penale internazionale”, ha annunciato.

Secondo diversi media, il procuratore generale della Corte penale internazionale è stato accusato di comportamento sessuale inappropriato nei confronti di un membro del suo staff, accuse che ha dichiarato infondate. “È con profonda tristezza che ho capito che sarebbero state rilasciate pubblicamente denunce di cattiva condotta nei miei confronti”, ha detto Karim Khan in una dichiarazione il mese scorso.

La Corte penale internazionale non ha ancora deciso se concedere i mandati da lui richiesti contro due importanti politici israeliani e leader di Hamas. Karim Khan ha anche chiesto e ottenuto un mandato di arresto dalla CPI contro il presidente russo Vladimir Putin, che ha risposto emettendo mandati di arresto contro lo stesso pubblico ministero.

Il procuratore britannico ha difeso strenuamente l’indipendenza del suo ufficio presso la Corte penale internazionale, avvertendo i suoi critici di non minacciarlo per non rischiare di ritrovarsi in una delicata situazione giuridica. Nella sua dichiarazione in cui confuta le accuse, Karim Khan ha spiegato che molti attacchi e minacce erano rivolti a lui e alla Corte penale internazionale.

La CPI, con sede a L’Aia, indaga e persegue genocidi, crimini di guerra, crimini contro l’umanità e il crimine di aggressione.

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