Questa è la fine di diversi anni di procrastinazione in Massachusetts. La Corte Suprema di questo stato nel nord-est degli Stati Uniti ha stabilito venerdì 8 novembre che l'anello di fidanzamento deve essere restituito dalla futura sposa in caso di separazione prima dell'unione, riferisce la Reuters.
Dal 2018 la causa è tra Bruce Johnson e Caroline Settino, due americani che si sono lasciati prima di sposarsi. Erano fidanzati e durante la sua proposta l'uomo aveva offerto un anello della famosa gioielleria Tiffany & Co, del valore di 70.000 dollari (circa 65.000 euro). Gli ex coniugi hanno chiesto ai tribunali di decidere sulla sorte dei gioielli, che l'uomo voleva recuperare.
L'ex fidanzato ha interrotto la loro relazione nel 2017 dopo essersi imbattuto in sms tra la giovane e un altro uomo. Bruce Johnson sospettava che la sua fidanzata avesse una relazione con questa persona, cosa che lei ha sempre negato durante il procedimento. Menziona “un amico di lunga data”.
In primo grado i giudici hanno stabilito che il giovane aveva commesso un errore presumendo adulterio e poi lo hanno ritenuto responsabile della separazione, che ha portato al rigetto delle sue richieste. Ma in appello è stata emessa una decisione opposta, che ha portato al rinvio alla Corte Suprema.
Nel pronunciare la sua decisione, la massima corte del Massachusetts ha dichiarato di rivedere la propria giurisprudenza in materia di restituzione degli anelli: si unisce così alla “tendenza moderna” degli Stati che oggi considerano l'anello di fidanzamento come un dono che deve essere restituito alla persona che lo ha offerto, riassume Reuters. Sebbene questo caso sia in corso da 6 anni, pone fine a 65 anni di decisioni contraddittorie sull'argomento in Massachusetts.
L'avvocato dell'ex fidanzata, Nicholas Rosenberg, ha espresso disappunto affermando che “l'idea di un anello di fidanzamento come regalo che deve essere restituito si basa su nozioni obsolete”.