Il primo ministro iracheno spera nella “fine delle guerre” in Medio Oriente da parte di Trump

Il primo ministro iracheno spera nella “fine delle guerre” in Medio Oriente da parte di Trump
Il primo ministro iracheno spera nella “fine delle guerre” in Medio Oriente da parte di Trump
-

Il primo ministro iracheno Mohamed Chia al-Soudani ha parlato con il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, dicendo che spera che mantenga le sue “promesse” elettorali e il suo “impegno” a “porre fine alle guerre” in Medio Oriente.

Portato al potere da partiti filo-iraniani, il governo di Baghdad prosegue un delicato equilibrio per tenere l’Iraq lontano da una situazione regionale esplosiva, con la guerra che Israele conduce da più di un anno a Gaza contro Hamas palestinese, e ora in Libano contro Hezbollah.

Durante la loro conversazione telefonica, Soudani ha sottolineato “la sua attenzione alle dichiarazioni e alle promesse di Trump durante la sua campagna elettorale, compreso il suo impegno a porre fine alle guerre nella regione, e le due parti hanno concordato di coordinarsi per raggiungere questo obiettivo”, secondo un comunicato stampa. comunicato dall’ufficio del primo ministro iracheno, pubblicato venerdì sera tardi.

L’Iraq accoglie sul suo territorio circa 2.500 soldati americani schierati come parte di una coalizione internazionale guidata da Washington per combattere gli jihadisti del gruppo Stato Islamico (IS).

Questi soldati sono stati l’obiettivo di dozzine di attacchi missilistici e droni in Iraq effettuati da gruppi armati iracheni filo-iraniani, che rivendicano anche attacchi contro Israele.

Negoziazione

Per disinnescare la situazione, Baghdad ha negoziato con Washington la partenza della coalizione anti-jihadista.

Un piano di transizione prevede un ritiro graduale del personale della coalizione dall’Iraq. La prima fase, fino a settembre 2025, prevede la partenza di questi soldati dall’Iraq federale – poi entro settembre 2026 dal Kurdistan autonomo nel nord dell’Iraq.

Sotto la prima presidenza Trump, su ordine del presidente americano, un drone ha ucciso nel 2020 il generale iraniano Qassem Soleimani, artefice della strategia iraniana in Medio Oriente e capo della Forza Quds, sulla strada per le operazioni esterne dell’aeroporto internazionale di Baghdad le Guardie Rivoluzionarie, l’esercito ideologico dell’Iran. In questo attacco è rimasto ucciso anche Abu Mehdi al-Mouhandis, ex numero due di Hachd al-Chaabi, una coalizione di ex paramilitari filo-iraniani integrati nelle forze regolari irachene.

Le relazioni tra Baghdad e Washington si sono poi notevolmente deteriorate. Nell’ambito dell’indagine sull’assassinio di Mouhandis, la giustizia irachena ha emesso un mandato di arresto nazionale contro Trump nel gennaio 2021.

-

PREV OMC: il nigeriano Okonjo-Iweala unico candidato alla successione
NEXT La giustizia accusa un “agente dell’Iran” per un piano di assassinio contro Donald Trump